Roverè Veronese, la maglietta del vicesindaco Loris Corradi: “Se non puoi sedurla puoi sedarla”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Agosto 2019 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA

Nella foto Ansa, Verona

VERONA – “Se non puoi sedurla… puoi sedarla”: questa la scritta sulla maglietta rossa con cui Loris Corradi, vicesindaco di Roverè Veronese (Verona) eletto in una lista civica di centrodestra, si è presentato sul palco della sagra del paese domenica 18 agosto. 

Corradi è stato criticato sui social anche da donne del suo stesso partito. La vicenda è divenuta di dominio pubblico in seguito alla lettera indignata di una signora, presente alla sagra, pubblicata qualche giorno dopo dal quotidiano L’Arena di Verona: “Mi chiedo – scriveva la signora – cosa pensino le donne veronesi della battuta e del messaggio lanciato da un rappresentante delle istituzioni… A me e alle amiche sedute al mio tavolo non ha fatto per niente ridere”.

Da lì la protesta per la t-shirt sessista è divenuta virale, soprattutto su Facebook, con messaggi di censura nei confronti di Corradi, giunti anche da donne della Lega: “Non credo che le donne ridano, nemmeno le donne della Lega, dai. Non credo”, ha scritto un’assessora leghista di Sona, un altro paese della provincia di Verona. 

L’intervento del sindaco

“Ho parlato con lui e sta preparando una lettera di scuse”, ha spiegato il sindaco di Roverè, la leghista Alessandra Ravelli. Dalle pagine dei giornali locali il primo cittadino cerca di ricostruire l’accaduto. “Loris non sarebbe dovuto nemmeno salire sul palco: lo hanno chiamato in fretta e furia per la lotteria – rileva -. Si è tolto il grembiule e sotto indossava quella maglietta. Non se n’è nemmeno reso conto. Condanno la scritta, ma è stata una leggerezza”.

Il diretto interessato “chiede scusa pubblicamente a tutti”. “Rispetto le donne – sottolinea, dicendo che la scritta era ‘goliardica’ – e le scuse doppie le faccio alla mia compagna e a mia madre da cui ho ricevuto l’insegnamento del rispetto innanzi tutto”.

Corradi spiega così quanto avvenuto: “Ho lavorato come volontario alla Festa di Santa Viola nel Comune di Grezzana e, per motivi logistici, mi sono trasferito a casa dei genitori della mia compagna. Ho preparato una borsa piena di vecchie magliette da buttare senza doverle lavare. Ero ai fornelli intento alla frittura delle patatine quando mi sento chiamare dagli organizzatori della lotteria per testimoniare, come pubblico ufficiale, della regolarità delle estrazioni, in quanto la persona preposta a farlo, a causa di un imprevisto, aveva abbandonato la manifestazione qualche minuto prima, lasciando gli organizzatori impreparati. Mi sono tolto il grembiule – conclude – e sono salito sul palco senza nemmeno pensare alla maglietta che indossavo e tantomeno a quella scritta”.

Fonte: Ansa