Ruby, “processo” cominciato. I Pm: a giudizio per i due reati. Ghedini: “Costituzione violata”

Pubblicato il 8 Febbraio 2011 - 17:32| Aggiornato il 9 Febbraio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

MILANO – La Procura di Milano, spinge, scorpora la posizione di Silvio Berlusconi da quella degli altri indagati e si appresta a chiedere il giudizio immediato per entrambi i reati (concussione e prostituzione minorile) contestati al premier.

Passa qualche ora e la difesa di Berlusconi reagisce contrattaccando: “Me lo aspettavo, perché i pm di Milano violano la Costituzione”. Il rinvio a giudizio, formalmente parlando, ancora non c’è. Ma il processo, nei fatti, sembra già cominciato.

Sulla carta, quello dello stralcio deciso dalla Procura,  è un passaggio tecnico giuridico. Nella prassi vuol dire che la Procura di Milano spara alto e punta a richiedere il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi sia per il reato di concussione (la telefonata in Questura a Milano) sia per quello di prostituzione minorile (Ruby).

Lo stralcio, semplicemente, sta a significare che il fascicolo che riguarda il presidente del Consiglio è stato separato da quello degli altri indagati (Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti). Passaggio formale che servirà a chiedere il giudizio immediato per entrambi i reati.

Dal Procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati sono quindi arrivate una serie di precisazioni. In primo luogo la smentita che, agli atti, ci sia una “seconda parte lesa”. Ovvero, la seconda presunta minorenne, Iris Berardi, per la Procura non è tale. L’eventuale reato di prostituzione minorile, quindi, riguarderebbe soltanto Ruby.

Quindi il magistrato, a proposito dell’inchiesta condotta dalla procura di Napoli, che indaga su un altro presunto giro di prostituzione con al centro, fra le altre, la posizione della soubrette televisiva Sara Tommasi  ha spiegato:  “Per ora sono due inchieste separate. Leggo sui giornali che ci sarebbero stati contatti fra magistrati”.

Bruti Liberati è poi intervenuto per chiarire il fatto che, come riportato da Il Giornale, i difensori del premier avrebbero sollevato la questione che Ruby sia nata non nel ’92, ma nel ’91. Gli avvocati del premier avrebbero fatto riferimento ad un verbale, riportato anche nell’invito a comparire per Nicole Minetti, nella quale la giovane marocchina nel maggio 2009, davanti ai carabinieri per denunciare un borseggio subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre del ’91 e non il 1 novembre del ’92. “È la tesi difensiva dell’avvocato Ghedini”, ha affermato Bruti Liberati, spiegando che comunque il materiale prodotto dalla difesa verrà inviato al Gip assieme alla richiesta di giudizio immediato per il premier.

Gli stessi atti della difesa, in ogni caso, sembrano fugare ogni dubbio. Come riportato dall’Ansa, infatti, nella documentazione presentata da Niccolò Ghedini e Piero Longo, è la stessa Ruby a dichiarare di essere nata il primo di novembre del 1991.