Giudizio immediato per Berlusconi, udienza il 6 aprile

Pubblicato il 15 Febbraio 2011 - 12:08 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Giudizio immediato per Silvio Berlusconi: lo ha deciso il Giudice per le indagini preliminari di Milano fissando al 6 aprile l’udienza. Il Gip Cristina di Censo ha accolto la richiesta dei pm, sposando di fatto il loro impianto accusatorio. E cioè: la prova evidente che i reati siano stati commessi esiste. Il premier va quindi processato subito, senza attendere l’udienza preliminare. Berlusconi è stato rinviato a giudizio per entrambi i reati contestati, prostituzione minorile e concussione. Il gip dà ragione ai pm anche sulla competenza: il giudice naturale del premier è al tribunale di Milano, il Tribunale dei Ministri, invocato dalla difesa, non c’entra.

E’ la “bomba” che  Palazzo Chigi più temeva, sganciata sul già terremotato panorama politico e istituzionale. Il capo del Governo è rinviato a giudizio con una corsia preferenziale, l’udienza è stata già fissata il 6 aprile.

Nemesi finale, a giudicare il premier un collegio di sole donne: saranno i giudici Carmen D’Elia, Orsolina De Cristofaro e Giulia Turri della quarta sezione del tribunale di Milano.

Si profila anche un altro incubo per Berlusconi: il codice penale prevede per il reato di concussione, uno dei delitti contro la pubblica amministrazione, la pena accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici. Significa che in caso di condanna potrebbe non ricoprire più incarichi pubblici. Di fatto un addio alla politica. E l’interdizione non attende l’ultimo grado di giudizio: già questo collegio giudicante può estrometterlo dalla competizione.

Le parti lese nel processo sono la minorenne, all’epoca dei fatti,  Ruby e il ministero dell’Interno. Karima El Mahroug è persona offesa in relazione al reato di prostituzione minorile contestato a Berlusconi: il premier avrebbe commesso atti sessuali con la giovane in cambio di denaro o altre utilità dal febbraio al maggio dello scorso anno, quando la ragazza non aveva ancora 18 anni.

Il ministero dell’Interno, invece, è parte offesa in relazione al reato di concussione ipotizzato nei confronti di Berlusconi in relazione alla telefonata che il premier fece nella notte tra il 27 ed il 28 maggio scorso in questura a Milano per ottenere il ”rilascio” di Ruby che era stata portata negli uffici della polizia in seguito alla denuncia di un furto. Parti lese anche i tre funzionari di polizia, ossia il capo di gabinetto Pietro Ostuni e i funzionari Giorgia Iafrate e Ivo Morelli.

La procura milanese ha accolto con soddisfazione la decisione del Gip. ”Ora andremo in udienza”, sono le uniche parole pronunciate sorridendo dal procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento.

Il Pdl parla di giustizia a orologeria: ”Come volevasi dimostrare. E’ proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea”. Così il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. ”Tutto questo procedimento – aggiunge – è viziato alla radice dal fatto che visto che il reato ascritto è la concussione, e l’imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri. Quindi c’è il tentativo di sottrarre Berlusconi al suo giudice naturale e anche di un fumus persecutionis che percorre questo procedimento dall’inizio al suo attuale sviluppo”. ”Ci sembra assai probabile – conclude – che tutto ciò verrà contestato alla radice dalla difesa. Ma ciò che sta accadendo è anche contestabile a livello politico per l’ispirazione che anima tutta l’operazione”.