Ruby, Berlusconi ai suoi: “Aspettiamo la decisione del Gip, poi…”

Pubblicato il 10 Febbraio 2011 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Fino a quando il Gip di Milano Cristina Di Censo non si sarà  pronunciata, l’invito che Silvio Berlusconi rivolge ai ‘suoi’ parlamentari è quello di mantenere la calma, ‘dimostrarsi prudenti’ e ‘non eccedere nei toni’. Poi, una volta presa la decisione, si potrà anche dare ‘fuoco alle polveri’.

Nella cena di mercoledì 9 febbraio a Palazzo Grazioli con i componenti di maggioranza della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, il premier, secondo l’Ansa,  avrebbe delineato le varie strategie sul fronte giustizia e si sarebbe lamentato ancora a lungo della persecuzione giudiziaria di cui sostiene di essere vittima.

Berlusconi avrebbe distribuito ai commensali un lungo elenco di dati dai quali risulta, tra l’altro, che dal 1994 ad oggi le spese legali sostenute dal gruppo Fininvest ”per difendersi dagli attacchi della magistratura” sono state circa 175 milioni di euro. Dalla stessa lista risulterebbe anche che, sempre dal ’94 ad oggi, contro soggetti e società  legati alla Fininvest sarebbero stati avviati 106 procedimenti penali che avrebbero coinvolto 111 persone tra dipendenti e manager del gruppo.

Per un numero complessivo di udienze che si aggira intorno alle 2.320 di cui 749 riguardanti anche Berlusconi. Contro di lui ci sarebbero stati 29 procedimenti penali e la Fininvest sarebbe stata interessata da 488 tra perquisizioni, sequestri e acquisizione di documenti. Poi, dopo aver ribadito di essere un ”perseguitato dalla magistratura”, il Cavaliere ha ascoltato i ‘suoi’ parlamentari sulle strategie da adottare per passare ‘al contrattacco’ almeno sul fronte giustizia.

E tra queste, allo stato, ci sarebbe, oltre la rapida approvazione del processo breve (probabilmente senza norma transitoria), anche una nuova accelerazione della riforma sulla responsabilità civile dei magistrati. L’idea di presentare un decreto per rendere impossibile la pubblicazione delle intercettazioni irrilevanti sembra che al momento, dopo la reazione di ieri sera del Colle, resti congelata. Si insisterebbe invece sulla possibilità di sollevare conflitto di attribuzione. E l’idea che sembra prendere sempre più quota sembra sia quella di far sollevare il conflitto davanti alla Consulta direttamente da Palazzo Chigi. Molto probabilmente per aggirare l’ostacolo dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio nel quale il centrodestra risulta essere ancora in minoranza.

Poi, resterebbe sul tappeto una delle ipotesi più ‘tranchant’: quella di denunciare i Pm per attentato agli organi costituzionali. ”Ma questa e’ una denuncia – spiega Elio Belcastro dei ‘Responsabili’ – che potrebbe esser fatta da un qualsiasi cittadino. Non è necessario che a farla sia Berlusconi in persona…”.