MILANO, 30 MAG – Gli avvocati di Silvio Berlusconi sono pronti a presentare una ‘valanga’ di eccezioni nel processo sul caso Ruby, che riprenderà domani, 31 maggio, con un’udienza tutta dedicata alle questioni preliminari.
La difesa, in particolare, solleverà l’ormai nota questione della’incompetenza funzionale’ dei magistrati di Milano a indagare sul presidente del Consiglio, che, secondo i legali, dovrebbe essere giudicato dal Tribunale dei Ministri.
Anche la Camera ha sollevato il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale sostenendo che i magistrati milanesi hanno violato ”l’obbligo” di trasmettere gli atti al Tribunale dei Ministri.
Secondo la difesa, Berlusconi, imputato di concussione e prostituzione minorile, quando telefonò al capo di gabinetto della Questura Pietro Ostuni, la famosa notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, agì nelle sue funzioni di primo ministro.
La questione era stata già affrontata dal gip Cristina Di Censo che aveva ‘bocciato’l’istanza dei difensori e disposto il giudizio immediato. Alla seconda udienza, che si terrà sempre nella maxi-aula della prima Corte d’assise d’appello, non sarà presente il presidente del Consiglio, impegnato in un incontro bilaterale in Romania. Berlusconi non partecipò neanche alla prima udienza del 6 aprile, che, secondo i legali, ha segnato un
punto a favore della difesa, perché sia Ruby che i funzionari della Questura non si sono costituiti parti civili.
Per seguire i lavori d’aula, ‘off limits’ per telecamere e fotografi, arriveranno probabilmente anche alcuni cronisti stranieri, ma non ci sarà l’assalto della volta scorsa. La stampa straniera ha capito infatti che ci vorrà del tempo prima che si entri nel vivo del processo.
Per prima prenderà la parola l’avvocato Monica Gambirasio per illustrare la richiesta di costituzione di parte civile dell’associazione Arcidonna, su cui i giudici della quarta sezione penale dovranno esprimersi.
Poi sarà la volta delle eccezioni della difesa. Verrà sollevata anche quella di incompetenza territoriale: per i difensori, infatti, il capo di gabinetto Ostuni, quando ricevette la telefonata del premier, si trovava nella sua casa di Sesto San Giovanni, che fa parte del distretto giudiziario di
Monza.
La competenza di Monza, per gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, c’è anche in relazione all’accusa di prostituzione minorile, perché le serate a cui avrebbe partecipato Ruby si sarebbero svolte ad Arcore, che ‘ricade’ sotto Monza. In più, i difensori eccepiranno la mancata
celebrazione di un’udienza per formare il fascicolo del dibattimento e chiederanno che venga dichiarata nulla la richiesta di giudizio immediato a causa della tardiva iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati, avvenuta il 21 dicembre del 2010, mentre da mesi i pm indagavano sui presunti festini a luci rosse.
E ancora: la difesa chiederà che siano dichiarate inutilizzabili le intercettazioni e potrebbe sollevare anche la questione delle intercettazioni indirette che hanno riguardato Berlusconi. In aggiunta poi altre eccezioni più ‘tecniche’. Colpi di scena ‘imprevisti’ potrebbero essere,
invece, una istanza di legittimo impedimento per l’impegno del premier in Romania o una richiesta di sospensione del processo in attesa della Consulta (la Corte Costituzionale, però, si esprimerà solo il 6 luglio sull’ammissibilità del conflitto).
A tutte le eccezioni replicheranno il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e il pm Antonio Sangermano. I giudici dovrebbero decidere sulle eccezioni nella prossima udienza, che potrebbe essere fissata per il 6 giugno (l’ultimo lunedì libero per i processi al premier da qui a luglio).