Caso Ruby, Berlusconi chiama Napolitano:”Stanno cercando di eliminarmi”

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 09:41 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi

Travolto dal caso Ruby, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe chiamato il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ricostruisce il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Marco Galluzzo: “Non si hanno altri dettagli se non che il capo del governo ha ribadito alla prima carica dello Stato le sue tesi, la sua totale estraneità alla cornice che sta emergendo dagli atti della Procura di Milano, la convinzione di essere ancora una volta al centro di un guerra politica che nulla ha a che fare con il codice penale e che ha lui nel mirino”.

Scrive Il Fatto Quotidiano: “Giorgio Napolitano avrebbe avuto modo, nel week-end, di visionare le carte dell’inchiesta. E subito dopo una lettura tutt’altro che fugace dei passaggi più forti, la sua preoccupazione si sarebbe trasformata in vera e propria ansia, immediatamente comunicata a Gianni Letta sotto forma di invito – a Berlusconi – di riflettere sull’eventualità di fare un passo indietr”o”.

Il pensiero che sembrerebbe accomunare palazzo Chigi e il Quirinale è che “chi ne esce con le ossa rotte è innanzitutto il Paese, l’immagine dell’Italia all’estero, un punto che anche per il Cavaliere è al centro delle preoccupazioni delle ultime ore”.

Anche perché nella ultime ore ci sarebbe il sospetto che “l’indagine della Boccassini abbia e stia ricevendo alcuni ‘incoraggiamenti’. Si parla di ‘manine’, di coincidenze sospette, di troppi punti che non tornano. ‘Stanno cercando di eliminarmi con una violenza inaudita, che non ha precedenti, che non appartiene a uno Stato di diritto’, è la convinzione che il presidente del Consiglio, secondo quanto scrive il Corriere, “ha girato ad alcuni interlocutori nel corso della giornata” di ieri, 17 gennaio.

“‘Un ordine dello Stato ha deciso di fare una guerra a un potere dello Stato’, è la sintesi, secondo il Corriere, di un Cavaliere che indubbiamente si sente in trincea, ma che non ha dubbi sul fatto che quella che gli viene scatenata contro sia un’operazione illegale”.

La sera di ieri, 17 gennaio, dopo una giornata trascorsa con gli avvocati e il ministro del Turismo Michela Brambilla, il premier ha avuto una conferenza a Villa Gernetto con un gruppo di imprenditori.

Invariata anche l’agenda dei prossimi giorni: oggi, 18 gennaio, sarà a Roma per vedere a pranzo il presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Turk, a Villa Madama.

In tutto questo, però, difende quelle che vengono definite “prostitute”: “È un’indecenza, una roba fuori dal mondo, ci sono ragazze che sono madri di famiglia, che hanno dei figli, sono soltanto brave ragazze, chiamarle in quel modo dimostra che siamo allo scontro finale”.

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