Caso Ruby, Berlusconi per la prima mossa attende i sondaggi

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo sa: sul caso Ruby, scrive il Corriere della Sera in un articolo a firma di Francesco Verderami, dovrà prima o poi scegliere se “rispondere giudiziariamente, presentandosi davanti ai magistrati, o se rispondere politicamente, presentandosi davanti agli elettori”.

Per la decisione mancano “due  fascicoli: quello definitivo della Procura di Milano, e quello definitivo dei suoi amatissimi sondaggi”.

In attesa che i due fascicoli siano pronti per la consultazione, Berlusconi “si lamenta dei ‘metodi da Gastapo’ che sono stati usati con le ragazze ospiti dei suoi festini, ‘impunemente presentate come prostitute’ negli atti ufficiali dell’indagine”.  “Sono andate a prelevarle di mattino presto a casa, e dopo averle sottoposte a umilianti ispezioni corporali, le hanno trattenute per ore e ore in attesa di essere ascoltate”.

Intano c’è la solidarietà degli alleati, che saranno il gruppo che, “in caso di crisi, verrà chiamato per le consultazioni del capo dello Stato”. Questo gruppo, scrive ancora Verderami, consentirà al premier “di evitare opzioni di governo alternative”

L’ipotesi di un cambio in corsa nel centrodestra “non esiste più”.  “Per quanto Fini, dopo aver letto le carte dell’inchiesta, sostenga di averci trovato ‘cose devastanti’ sul premier, non sembrano esistere alternative agli attuali equilibri se non il voto”.

Secondo il sondaggista Renato Mannheimer, “sul piano delle intenzioni di voto al momento non si registra una variazione sostanziale dei dati. D’altronde, anche in passato gli scandali femminili non hanno intaccato più di tanto i consensi di Berlusconi”.

I dati disponibili ad oggi assegnano al Pdl un 30 per cento e alla Lega oltre il 10 per cento, il Terzo polo avrebbe un 12 per cento e il pd un 25 per cento.

Ma non si sa come gli elettori reagiranno mano a mano che verranno fuori altre notizie dall’inchiesta. Il precedente della notizia della telefonata in questura per liberare Ruby costò a Berlusconi almeno “due punti nell’indice di gradimento personale, perché per la prima volta Berlusconi venne visto dai suoi stessi elettori come un politico che faceva uso del potere per interessi personali”.

Il premier, secondo quanto scrive Verderami, “vede nel ‘complotto’ dei pm anche il tentativo di compromettere la vittoria del centrodestra alle amministrative”. Amministrative con una forte valenza politica, considerato che interesseranno le città di Milano, Napoli e Torino.

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