“Zoccola”, “puttanone di strada”, “squillo dentro”: il vocabolario in libertà delle Olgettine

Pubblicato il 22 Marzo 2011 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un lungo articolo di Dagospia “riassume” quello che le ragazze ospiti alle cene di Berlusconi hanno raccontato delle serate bunga bunga. Il pezzo racconta quello che hanno scritto Il Foglio e Repubblica sul linguaggio usato da queste ragazze  che, specialmente nell’autodefinirsi, non mancano di utilizzare espressioni colorite e piuttosto volgari.

ZOCCOLA, ZOCCOLA, ZOCCOLA: LIBERTA’ DI LINGUAGGIO. Pietrangelo Buttafuoco per Il Foglio racconta che il linguaggio delle trentatré ragazze ospiti delle cene eleganti ad arcore utilizzano un linguaggio molto libero. “Un po’ meno libero, invece, – scrive Buttafuoco – è il linguaggio burocratico degli inquirenti: ‘Accertamenti sul BlackBerry di Visan Ioana’. Ecco, un titolo così, su un cartiglio, rende poco rispetto all’auto-proclamarsi che in fior da fiore inzeppa le pagine”.

Racconta ancora Buttafuoco che, grazie ad espressioni quali ‘Puttanone di strada‘, ‘squillo dentro’ o ‘zoccola, zoccola, zoccola‘, “le carte giudiziarie depositate sono una vera miniera di spunti per la nostra era che, quanto a trasmissione per i posteri, non dovrà sottoscrivere impegnativi programmi poetici. Niente epica, dunque. Ma una più urgente sceneggiatura”

I VERBALI NELLE TELEFONATE E NEGLI SMS SMONTANO LA TESI DEL PREMIER. Piero Colaprico e Emilio Randacio per Repubblica smontano invece la tesi portata avanti fin qui da Silvio Berlusconi e i suoi legali: “Berlusconi giura che non ha mai pagato per una donna, e che nessuna delle ospiti delle sue cene ‘eleganti’ è una prostituta. Ma chi sono davvero queste ragazze che il premier frequentava e cercava? E come parlano tra loro queste show girl e papi-girl spesso in missione ad Arcore?”

“Per farsi un’idea basta un piccolo assaggio degli ‘accertamenti sul Black Berry di Visan Ioana’ – spiegano Colaprico e Randacio –  la giovane romena che viene spesso invitata alle ‘notti del drago’. All’interno della memory card del telefonino, la polizia postale le scopre i messaggi audio. Li scambia, tra le sghignazzate, con ‘Barbara Guerra (chiamata dalla Visan ‘Kitty’), Barbara Faggioli (chiamata dalla Visan ‘Barby’), Aris Espinosa e altre non meglio identificati”.

L’articolo di Repubblica ripreso da Dagospia racconta quello che si dicevano le ragazze file per file: “Allora, Barbara, Anna…. che c. di troie siete (ride). Neanche lo sapete fare, mica come me (ridendo) che sono un puttanone di strada”.

Secondo file audio: “Raga, questa è per voi (musica in sottofondo), vi piace? Aris, sono puttana dentro, non c’è niente da fare, capito? É che mi vien da dentro, non ce la faccio”.

Terzo file: “E io son già nella vasca senti un po’, ciaf, ciaf, ciaf, ciaf, amò questa è per te: (canticchiando dice) zoccola, zoccola, zoccola, zoccola, zoccola, zoccola, zoccola, zoccola, zoccola, amò, le ricordi quelle belle notti (ride)? Ciao zoccolaaaa, anch’io sono zoccola, io forse un po’ di più”.

“È un linguaggio disinvolto quello che emerge dalle carte giudiziarie appena depositate, – continua l’articolo di repubblica –  probabilmente non tanto diverso da quello delle ventenni cresciute troppo in fretta e senza un rimprovero. Eppure una ‘diversità’ esiste: N.T., un’amica di Aris, che pure così parla, quando si trova ad Arcore, tra altre ragazze che ballano e si spogliano, arretra. E confessa: ‘Sapevo che avrei potuto fare sesso con il presidente, ed essere pagata, come mi aveva detto Aris. Ma non me la sono sentita. L’ho visto e mi sono messa in disparte’. Se un Berlusconi rivendica nei convegni politici e nei videomessaggi di non aver mai e poi mai pagato le ragazze, se il premier racconta che a casa sua si tengono ‘cene tra persone per bene’, queste ragazze – e la domanda sarà cruciale al processo, si chiede repubblica – in realtà come si comportano?”

Continua Repubblica: “Ruby, la pietra dello scandalo, la preferita del ‘sultano’ sino alla notte in questura, è piuttosto esplicita quando parla al telefono senza sapere di essere intercettata. È il 20 agosto scorso, e cioè due settimane dopo l´ultimo interrogatorio, e invita un’amica milanese in Liguria: ‘…domani ci avrò minimo cinque clienti, che comunque dobbiamo fare per diversi orari della serata. Torniamo a casa con almeno 4mila euro’. Soldi, sempre di soldi parlano queste ragazze. Il 20 settembre è appena finita una delle feste con bunga bunga ad Arcore e qual è il messaggio che, alle 3.40 del mattino, si scambiano due ospiti? ‘Tutto ok, mi ha dato un braccialettino d’oro e duemila euro a tutte'”.

Racconta ancora il pezzo di Piero Colaprico e Emilio Randacio ripreso da Dagospia: “Una delle fedelissime del presidente si sfoga con la mamma all´indomani della prima fuga di notizie: ‘(Ruby parla) di robe schifose, spogliarelli integrali. Io che sono stata a letto con lui. Ma no, ma’ ! Delle robe veramente che io non posso più uscire di casa, eh. Mi daranno della troia a vita’. ‘Eh, ma scusa, ma ‘sti avvocati a che c. servono, se non ti difendono?’, reagisce la madre. La risposta è rivelatrice di un clima: ‘Servono a difendere il culo di lui! A me che, che mi fanno?! Che mi tutelano?! Per colpa sua ci passo io. È lui (Berlusconi) che mi deve adesso salvare il culo, mi son rotta i …’.

“Se tacciono con i poliziotti, – racconta ancora Repubblica – queste papi-girl raccontano però ai fidanzati, agli amici, ai parenti quello che sanno, del sesso a pagamento a Villa San Martino, e come bisogna esibirsi, travestirsi, spingersi sempre più in là per ingraziarsi il padrone di casa. F.B., grossista di carni della provincia di Cuneo, per molti mesi ha frequentato la giovanissima Iris Berardi. È stato rintracciato grazie ai suoi sms. I pubblici ministeri vanno al sodo: «’Iris le riferì mai di avere ricevuto denaro (…) da parte di Silvio Berlusconi (…)? Le riferì che questi regali fossero la retribuzione esplicita o implicita per la sua partecipazione alle cene?’. ‘Iris – risponde il grossista – mi disse più volte che riceveva del denaro contante. Le cifre oscillavano tra i 2mila e i 7mila euro a seconda dei casi. Mi precisò che riceveva anche gioielli e bigiotteria (che a volte ho visto di persona). Mi parlò anche dell´appartamento che le fu messo a disposizione dal Presidente attraverso Nicole Minetti'”.

“I pm domandano ancora – riporta Repubblica – : ‘Iris le riferì di avere mai conosciuto Karima El Marhoug detta Ruby?’ Risposta di F. B. : ‘Mi disse che aveva conosciuto Ruby una singola volta ad Arcore, ma non mi parlò mai dei dettagli di questa conoscenza, né di quello che aveva fatto Ruby ad Arcore. Quando ascoltammo insieme l´intervista di Ruby a Signorini in televisione, Iris affermò che lei sapeva essere tutta una messinscena, preparata in precedenza”.