Ruby al telefono: “Silvio pronto a pagare persone per mentire”

Pubblicato il 8 Aprile 2011 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il 7 ottobre Ruby parla al telefono col fidanzato Luca Risso. Non sono casuali le date: il 26 di quel mese scoppierà lo scandalo Bunga Bunga con un articolo sul Fatto Quotidiano. La ragazza ad agosto è già stata ascoltata dai magistrati e la voce delle sue chiacchierate in procura sono arrivate anche agli avvocati del premier. Proprio in questi primi giorni di ottobre Ruby ha preso parte a un misterioso incontro con Mora e alcuni avvocati in cui lei ha descritto gli incontri, “le scene hard con il pr…” (lo sappiamo dalle intercettazioni).

Il 7 ottobre 2010 quindi Ruby parla con Risso. “Mi ha chiamato proprio tre minuti fa” dice riferendosi a  Berlusconi nell’intercettazione pubblicata da Repubblica. Sa “che ho detto tante cose” ma lei lo ha tranquillizzato e ha giurato di essere stata molto reticente con i pm. Di cose, “ne ho nascoste tantissime”.

“Se ho fatto quello che ho fatto – così Ruby riporta le frasi che Berlusconi le ha detto poco prima – volevo sapere se quello che hai detto era semplicemente per te, non per me, perché di situazioni così ne ho avute tantissime e ne sono uscito sempre intoccabile”. Secondo il racconto di Ruby, il premier era preoccupato per lei, “”È la stessa storia” mi fa, “del fatto di volerti mettere un altro nome, perché volevo che tu non venissi mai messa in cattiva luce o come una che si prostituisce per me, come può pensarla la gente”.

Ruby riferisce quindi la strategia ideata dal premier: “Con l’aiuto di Giuliante (Luca, tesoriere del Pdl in Lombardia e primo legale di Ruby, ndr) e di altri avvocati che poi metterò io… “. Poi, sempre secondo Ruby, Berlusconi avrebbe aggiunto: “Di gente che spara cazzate su di me ce ne stanno tante e di smentire e pagare persone per mentire cioè, c’ho la capacità di farlo, anche perché come mi chiami Gesù, Gesù può fare tutto”. La ragazza dice di avergli detto: “L’importante è che tu mantieni la promessa. E lui mi fa: “io ogni promessa che ho fatto con te l’ho sempre mantenuta e hai avuto modo di vederle””. Quale promessa? Si riferisce forse a quei 5 milioni di euro che aveva appuntato sul suo diario? Ruby aggiunge che il presidente, subito dopo, le chiede “se è andata a prendere, mmm… le cose che ti ho lasciato da Spinelli (il contabile personale del Cavaliere, ndr)”.

Il giorno prima, il 6 ottobre, un colloquio telefonico tra Luca Giuliante e Ruby mette in evidenza il gran movimento che c’è per proteggere il premier da quella che si rivelerà una bomba. Giuliante è un avvocato nonché il tesoriere Pdl della Lombardia che ha avvertito, in agosto, Nicole Minetti circa le indagini del pm di Milano su Ruby. L’intercettazione del 6 ottobre è pubblicata dal Corriere della Sera.

Giuliante: “Eh, però Ruby io te l’avevo detto dall’inizio che bisognava tenere bassa l’attenzione, è inevitabile ormai…”. Ruby: “È inevitabile perché una volta che (i pm, ndr) hanno l’evidenza non puoi negare davanti l’evidenza… c’avevano le foto con la Minetti, con la Carfagna, io non potevo negare niente (in realtà le foto non esistono, ndr). Poi le affermazioni della Michelle, della Pasquino, che tutte hanno parlato di me come papi-girl, capito? (…) Domani ti mando quella lì che l’abbiamo finita (una nota scritta che l’avvocato aveva sollecitato al fidanzato di Ruby, ndr) e tu parla con Lele, parla con lui direttamente, vede cosa potete fare. Perché veramente non so come uscirne”. Giuliante: “Va bene, cerco martedì di andare a parlare con il Presidente”.

Giuliante: “Non so dirti quando, ma ci sarà un momento in cui questa storia, se non in tutto, in parte verrà fuori e quindi, inevitabilmente, ci troveremo a dover affrontare un mare molto mosso. Tu secondo me non ne esci male, è più problematica la posizione dello zio eh, lo zio col quale io spero di poter parlare al più presto per poter fare un attimino il punto della situazione perché…”. Ruby: “Con chi?”. Giuliante: “Con lo zio Silvio. Per forza, bisogna informarlo, Ruby, bisogna informarlo, almeno sapere che cosa succede, credo che anche lui si debba preparare a un certo punto, poi magari non succede, siamo tutti contenti, ma avere un contraccolpo mediatico da questa vicenda”. Ruby: “Ma s’incazzerà vero?”.

Giuliante: “E sai Ruby, io non lo so, a me l’unica cosa che interessa è sapere che cosa è confluito nei verbali (…). Quello che è confluito nei verbali ci mette in difficoltà, ma non ci mette in pericolo, eh, quindi questo è un dato, e poi, parliamoci chiaro, lui è un uomo adulto… se le sceglie queste cose”.