Ruby: dai pm verifiche sui telefoni di Noemi Letizia, Belen, Yespica, Barbara D’Urso

Pubblicato il 1 Aprile 2011 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA

Aida Yespica

MILANO – Riguardano anche Noemi Letizia, Aida Yespica, Belen Rodriguez e Barbara D’Urso gli esiti dei nuovi accertamenti telefonici relativi alle celle di Arcore depositate venerdì dalla procura di Milano ai difensori di Silvio Berlusconi e degli altri indagati nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby. Per il premier mercoledì prossimo si aprirà il processo in cui è imputato per concussione e prostituzione minorile.

Da quanto si legge nell’avviso di deposito degli atti integrativi, e che l’Ansa ha potuto consultare, sono stati depositati i risultati degli accertamenti su ”assegni relativi all’anno 2009” riferibili a Silvio Berlusconi. Riguardo invece agli accertamenti sulle utenze telefoniche, in precedenza gli inquirenti avevano riscontrato, sempre dall’esame ”globale delle celle di Arcore, compresenza in quest’area” di Ruby e della Yespica in una sola circostanza e cioè nella notte tra il 24 e il 25 aprile scorsi.

A quanto si è appreso dai risultati dei nuovi approfondimenti sarebbero comunque una decina le nuove ragazze che l’anno scorso sarebbero state ospiti a villa San Martino. Inoltre si sarebbe appurato un numero maggiore di feste rispetto a quello finora indicato nelle carte dell’indagine.

Tra i nuovi documenti depositati alle difese, oltre ai risultati degli accertamenti sugli assegni emessi al premier due anni fa, c’è anche la documentazione relativa a un assegno circolare di 50 mila euro versato a Silvia Trevaini, candidata, senza successo, alle europee del 2009 per il Pdl e all’esito di ”accertamenti inerenti le modalita’ di acquisti di immobili” nella disponibilità della ragazza.

Silvia Trevaini compare nell’elenco dei testimoni depositato nei giorni scorsi dalla Procura e, come si legge nell’atto, è chiamata in aula per deporre sulla sua partecipazione alle feste ad Arcore, sulle somme ricevute dal conto 1,29 intestato a Silvio Berlusconi, sul denaro ricevuto dal conto di Giuseppe Spinelli, fiduciario del premier e ”sulle modalità di pagamento della vendita e dell’acquisto” di due immobili, uno a Segrate e l’altro nel cuore di Milano.

Tra gli altri documenti messi a disposizione delle difese ci sono anche quelli che riguardano un bonifico di 168.400 euro da parte di Berlusconi a Giuseppe Scabini, storico manager di Fininvest, su un prestito infruttifero di 360 mila euro a Giuseppe Spinelli e su alcuni assegni circolari relativi ai conti correnti di quest’ultimo e di Lele Mora.