Ruby, le strategie del Pdl: conflitto di attribuzione e prostituzione minorile sotto i 14 anni

Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 00:12 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

ROMA – Il legale del premier e senatore del Pdl Piero Longo lo ribadisce per l’ennesima volta: il Tribunale di Milano non è competente a giudicare sul ‘caso Ruby’. Così tutti danno ormai per scontata l’intenzione della maggioranza di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Consulta. C’è chi assicura che lo farà la Camera, chi sostiene che lo fara’ il governo.

Ma la Corte Costituzionale sembra voler mettere le mani avanti osservando, attraverso un suo autorevole esponente, che sulle questioni di giurisdizione possa decidere solo ed esclusivamente la Corte di Cassazione. Lo prevede l’articolo 37 della legge n.87 del 1953: una norma piuttosto chiara nella quale, a proposito delle competenze della Consulta, dice che per le questioni di giurisdizione ”restano ferme le norme vigenti”.

Il che significa che è solo il codice di procedura penale a disciplinarle. La Corte Costituzionale, si rammenta, potrà intervenire nel caso in cui ci siano due istituzioni che rivendichino ognuna per se’ lo stesso potere-prerogativa. Ma il caso Ruby, si osserva, è un po’ diverso. Qui c’è la Camera che si è espressa per l’incompetenza del Tribunale di Milano, senza che poi quest’ultimo, ad esempio, abbia indicato a sua volta il Tribunale dei ministri come ufficio competente.

Fino a che insomma, non si ravviseranno due ‘litiganti’ non ci sarà alcun conflitto da sollevare. A meno che per ‘litigante’ non passi la Camera che, prima con la Giunta per le Autorizzazioni e poi con l’Aula, aveva indicato competente il Tribunale dei ministri. Nel caso di Abu Omar, ad esempio, fu il governo da solo a sollevare conflitto per togliere la competenza al procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro.

La Camera, comunque, sottolinea l’ex presidente Luciano Violante (Pd) potrebbe anche sentirsi privata del potere di dare o negare l’autorizzazione a procedere. ”E poi – incalza il senatore dell’Idv Luigi Li Gotti – basta anche con il tirare in ballo continuamente il ‘precedente Matteoli’! Questo, infatti, riguardò la procedura adottata dal Tribunale dei ministri in quella determinata situazione. Ma il Tribunale dei ministri nel caso Ruby ancora non è stato investito di alcun processo. Quindi quelle che spara la maggioranza sono solo fandonie…”.

La soluzione prospettata da alcuni esponenti del Pdl di sollevare comunque il conflitto alla Camera sembra poi una strada in salita anche perché, nell’ufficio di presidenza di Montecitorio che deve valutare se accogliere o meno la richiesta per sollevare il conflitto di attribuzione, il centrodestra non ha la maggioranza. I tecnici del Pdl, comunque, sono al lavoro anche su altri fronti. E’ di queste ore la notizia secondo la quale si starebbe studiando anche una norma per rimodulare il reato della prostituzione minorile facendolo scattare solo in caso di ‘infra-14enni’. Ma è di queste ore anche la notizia di una sorta di trattativa che sarebbe in piedi per costringere Berlusconi a fare un passo indietro. Se lui fosse disposto a dimettersi, infatti, l’ufficio di presidenza, si racconta, potrebbe comunque decidere di sollevare conflitto di attribuzione. Con l’impegno da parte di tutti a negare poi, in seguito, l’eventuale richiesta di autorizzazione a procedere.