Caso Ruby, Masi telefona ad Annozero: “Mi dissocio da Santoro”. Caos in studio

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 23:59| Aggiornato il 28 Gennaio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Scontro in diretta su Raidue tra Michele Santoro, conduttore di Annozero, che è tornato sul caso Ruby e il direttore generale Mauro Masi. Dopo l’anteprima, in cui sono stati proposti stralci delle intercettazioni sulle feste di Arcore, Masi ha telefonato in trasmissione per dissociarsi dall’impostazione della puntata.

”Non sono mai intervenuto direttamente – ha esordito Masi al telefono rivolgendosi a Santoro – anche quando mi ha citato in diretta. Ma stavolta faccio un’eccezione. A tutela dell’azienda di cui sono direttore generale e che e’ anche la sua azienda, mi debbo dissociare nella maniera più chiara dal tipo di trasmissione che lei sta impostando, ad avviso mio e dei nostri legali in base al codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione dei processi in tv, tema sollevato non più tardi di venerdì scorso anche dal presidente della Repubblica Napolitano”.

Santoro, che aveva aperto la puntata prendendo le distanze dalla circolare di Masi sulla necessità di una partecipazione paritetica del pubblico rispetto alle posizioni degli ospiti, ha allora incalzato il dg chiedendogli se a suo avviso la trasmissione violasse le regole e dunque se volesse chiuderla. Masi allora ha risposto: ”Le sto dicendo che ritiro me stesso e l’azienda dal tipo di trasmissione che sta facendo”.

”Se ritira se stesso – ha commentato Santoro – mi pare anche buono”. ”Ho sempre garantito che la trasmissione andasse in onda – ha detto ancora il dg. Non sono io che debbo stabilire se le regole vengono violate o no”, ha ribadito Masi, prima che Santoro chiudesse bruscamente la conversazione con un secco ‘buonanotte’.

“Ormai telefonare in diretta alle telefonate televisive è diventata una moda. Masi è un pallido imitatore di Berlusconi e ha già fatto troppi guai, economici e di immagine, alla più grande azienda culturale del Paese. Ha tentato di intimidire il conduttore e gli autori e di censurare Annozero, ma gli è andata male. Ha fatto una figura barbina, dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi”. È il commento del capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, il primo a commentare l’incursione telefonica di Masi nel salotto di Santoro.

Con una telefonata, iniziata con toni da censura golpista e conclusa con un balbettio da operetta, Masi conferma che non può continuare a guidare la Rai”: è invece questo il commento del responsabile del forum comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni, a proposito dell’intervento del direttore generale della tv pubblica nel corso della trasmissione di Annozero. “Milioni di telespettatori hanno constatato l’assoluta inadeguatezza di un vertice Rai ridotto a fare minacciose telefonate su commissione nei confronti del programma di informazione di punta della propria azienda”, conclude Gentiloni.

“Forse Santoro l’ha dimenticato: lui non è il padrone della Rai, ma qualcuno a cui il principesco stipendio è pagato con i soldi dei cittadini. Il modo in cui si è rivolto al direttore generale Masi e al pubblico fa pensare a una nuova Piazza Venezia. Negli anni Trenta c’era la radio, ora il balcone è televisivo. Stasera Annozero sta superando ogni limite”. Taglia corto Daniele Capezzone, portavoce del Pdl.

”Da parte mia nessuna voglia di scontro”, ha detto poi Michele Santoro a caldo dopo la puntata di Annozero. ”Mi sono limitato a far notare al direttore generale – continua Santoro – che c’era una contraddizione nel suo intervento e a chiedergli chiarimenti. Non ho fatto nient’altro”.