Ruoti (Potenza): zio Giacomo Nardiello condannato. Nipote disabile insultato

Pubblicato il 22 Aprile 2013 - 19:32 OLTRE 6 MESI FA

POTENZA – Lo zio consigliere condannato in tribunale, il nipote disabile insultato dai concittadini. Succede a Ruoti (Potenza): la vittima dell’episodio sarebbe il nipote dell’ex consigliere regionale della Basilicata, Giacomo Nardiello (eletto nella scorsa legislatura nelle liste dei Comunisti italiani) e condannato in primo grado dal Tribunale di Potenza, nelle scorse settimane, per aver percepito indebitamente fondi per i rimborsi chilometrici.

La vicenda e’ stata raccontata dallo stesso Nardiello: il ragazzo, figlio del fratello, vive a Ruoti, piccolo comune di residenza dell’ex consigliere regionale. Gli episodi si sarebbero verificati piu’ volte, a causa ”della contrapposizione politica tra gruppi diversi, per attaccare me”, ha spiegato Nardiello, ma l’ultima sarebbe stata ”la goccia che ha fatto traboccare il vaso”: un gruppo di persone, tutte adulte, in un bar avrebbe insultato il giovane dicendogli che ”lo zio e’ un ladro”, che lo zio ”si dovrebbe vergognare”.

Il ragazzo e’ tornato a casa, ”visibilmente scosso”, e si e’ poi sfogato con il padre. La vicenda che il gruppo gli ha ”imputato” si riferisce a un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sui soldi – percepiti da due consiglieri e due ex consiglieri regionali (tra cui Nardiello) tra il 2004 e il 2008 – come rimborso forfettario per le distanze percorse tra la sede del Consiglio regionale e il Comune di residenza.

Secondo gli investigatori non erano dovuti, in quanto la residenza dei quattro sarebbe stata in realta’ Potenza, e il giudice, in primo grado, ha confermato questa tesi, condannandoli (il pm, in aula, aveva pero’ chiesto l’assoluzione perche’ ”il fatto non sussiste”). Per Nardiello ”scaricare su un ragazzo disabile tutta la cattiveria e l’acredine contro di me, come accade purtroppo da tempo, e’ una vigliaccata”: l’ex consigliere si e’ poi detto ”fiducioso nella giustizia” e ”non essendo tollerabili ‘i tribunali del popolo”’, ha spiegato di ”voler valutare le azioni da intraprendere”.