Salsomaggiore, cade la giunta di centrodestra. Cancellieri invia un commissario

Pubblicato il 11 Settembre 2012 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Carancini (Lapresse)

SALSOMAGGIORE – Anche a Salsomaggiore il centrodestra capitola. Dopo la Caporetto subita a Parma, dove scandalo dopo scandalo, la giunta Vignali ha dovuto dimettersi e il centrodestra è stato scacciato dall’outsider a cinque stelle, Federico Pizzarotti. Ora anche a Salsomaggiore, a causa di liti nel Pdl, l’amministrazione si è sciolta e il ministro Anna Maria Cancellieri dovrà inviare un commissario.

Una delle più importanti località della provincia, Salsomaggiore, fino a qualche tempo fa ospitava Miss Italia, ma il bilancio asfittico del comune, gravato da 1,6 milioni di euro di interessi l’anno, oltre alla scarsa collaborazione di albergatori e commercianti, hanno espulso la manifestazione che si è trasferita nella concorrente Montecatini. Con le terme in crisi e il malcontento che serpeggia tra la cittadinanza, la giunta è andata in pezzi. Come se la crisi del berlusconismo e della Lega fosse approdata anche a livello locale.

Il sindaco Giovanni Carancini, leghista sostenuto da Pdl, Lega, La Destra e Udc si è visto recapitare dapprima la lettera di dimissioni del vicesindaco piediellino Lupo Barral, poi quelle di altri 10 consiglieri. Dopo un anno di governo il primo cittadino è stato mandato a casa: impossibile governare una giunta con un tale livello di conflittualità.

Non è diversa la situazione nella vicina Fidenza, dove il Pdl ha tentato di disarcionare il sindaco che ha risposto con un rimpasto di governo: fuori i contestatori, dentro gli alleati. Risultato: anche a Fidenza il Pdl è spaccato e il sindaco può contare su un solo voto in più rispetto a chi gli si oppone. Anche qui c’è aria di commissariamento. E meno male che da Parma, roccaforte rossa espugnata al centrosinistra, doveva partire l’arrembaggio all’Emilia: le premesse non sembrano buone.