Salva-Berlusconi. Governo escluderà frode fiscale. Evasione Cavaliere sotto 3%

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2015 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA
Salva-Berlusconi. Governo escluderà frode fiscale. Evasione Cavaliere sotto 3%

Salva-Berlusconi. Governo escluderà frode fiscale. Evasione Cavaliere sotto 3%

ROMA – Salva-Berlusconi. Governo escluderà frode fiscale. Evasione Cavaliere sotto 3%. Sulla norma che depenalizza i reati tributari sotto il 3% del reddito, bloccata da Renzi e rinviata a dopo le elezioni del Capo dello Stato (20 febbraio) e che continua ad agitare il Pd (la minoranza vuole una spiegazione in Parlamento), la soluzione del Governo potrebbe portare all’esclusione dei reati più gravi come la frode fiscale, proprio il reato per cui è stato condannato Berlusconi.

A questo proposito, circolano anche le percentuali dell’evasione fiscale contestata allo stesso Berlusconi a più riprese, percentuali sempre più basse del 3% rispetto al reddito. Della cosiddetta “salva-Berlusconi” riferisce Liana Milella su Repubblica che cita gli atti del processo Mediaset: 1,2% per il 2002 e allo 0,76 per il 2003.

Sentenza del Tribunale di Milano del 20 ottobre 2012, firmata dal presidente Edoardo D’Avossa, confermata da quella d’Appello. A pagina 5 ecco una tabellina, un documento inoppugnabile. Risulta che l’ex patron della Fininvest nel 2002 ha dichiarato un imponibile di 397 milioni di euro, ma gli accertamenti rivelano che il suo reddito effettivo era di 410 milioni, per cui l’evasione risulta essere di 4,9 milioni. Fin troppo facile calcolare che siamo fermi su una percentuale dell’1,2. Sorpresa anche con l’anno successivo, il 2003, quando Berlusconi dichiara 312 milioni sui 320 effettivi, con un’evasione di 2,4 milioni, pari allo 0,76%.

Negli anni precedenti, dove il reato di frode fiscale è caduto in prescrizione, la situazione è identica. Nel 2000 Berlusconi dichiara 841 milioni sugli 880 effettivi, con un’evasione di 17,5 milioni. Nel 2001 sono 503 i milioni dichiarati e 522 quelli effettivi, con un’evasione pari a 6,6 milioni. Quelle due percentuali — 0,76 nel 2002 e 1,2 nel 2003 — abbassano la soglia del possibile sconto che nel decreto legislativo del 24 dicembre veniva posta al 3%. Ma la via che si sta ipotizzando nel governo è quella di una soglia ragionevole, ma con la rigida esclusione, per evitare un colpo di spugna sui processi, dei reati più gravi come la frode fiscale e le false fatture. (Liana Milella, Repubblica)