Salva Sallusti, Zanda: “Dev’essere cambiato”

Pubblicato il 24 Ottobre 2012 - 19:08 OLTRE 6 MESI FA
Il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ha criticato il ddl “salva Sallusti” e lo stesso giornalista e direttore di Libero (Foto Lapresse)

ROMA – Il disegno di legge “salva Sallusti” “deve essere cambiato”: ne è convinto il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, che se la prende anche con il giornalista e direttore di Libero, la cui condanna a 14 mesi di carcere per diffamazione e omesso controllo ha dato la spinta decisiva al disegno di legge.

“Il testo uscito della commissione giustizia deve essere cambiato. Purtroppo è pieno di vizi e lacune che dimostrano quale cattiva legislazione possa intervenire quando, in nome dell’urgenza, le procedure vengono forzate. Un’urgenza in questo caso immotivata poiché il dottor Sallusti, da quel che si deduce dalle cronache di questi giorni, non teme l’arresto ma lo vuole. Altrimenti avrebbe avuto infinite possibilità per evitarlo”.

Per Zanda, tra le tante modifiche, è necessario “sopprimere l’aumento della pena previsto qualora il reato di diffamazione a mezzo stampa sia commesso in concorso tra redattore, direttore, vicedirettore ed editore. Questa norma contiene due errori gravi. Il primo è quello di collegare l’editore al lavoro di redazione che viceversa è totalmente autonomo ed è guidato esclusivamente dal direttore. Il secondo errore è quello di considerare ‘concorso’ la collaborazione tra la direzione di un giornale e la sua redazione. L’ordinaria e quotidiana attività dei giornali è interamente svolta da una squadra di cui fanno parte direttore, vicedirettore, caporedattore, redattori, inviati. Ipotizzare che questa collaborazione possa determinare un ‘concorso’ ai fini della configurazione del reato di diffamazione è assurdo. Così come è assurdo prevedere l’obbligo di trasmissione degli atti all’ordine dei giornalisti addirittura prima della sentenza del giudice”.