Salvini indagato, Di Maio lo difende: “Governo compatto ma rispetto per i magistrati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2018 - 20:34 OLTRE 6 MESI FA
Di Maio difende Salvini indagato ma chiede rispetto per i magistrati

Salvini indagato, Di Maio lo difende: “Governo compatto ma rispetto per i magistrati”

ROMA – Luigi Di Maio scende in campo in difesa di Matteo Salvini dopo l’avviso di indagine nei suoi confronti per la nave Diciotti. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] “Il governo è stato ed è compatto”, ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro, che aggiunge: “Salvini vada avanti perché non ha violato il codice etico del contratto e del M5S”. Di Maio si è lanciato così in una difesa del suo alleato leghista, pur sottolineando che “c’è pieno rispetto per la magistratura, non dobbiamo attaccare i pm”.

Dopo i malumori generati nella base di M5s, che prima chiedeva le dimissioni di ogni ministro, parlamentare e politico anche solo indagato e non condannato, Di Maio si schiera al fianco di Salvini e in un video Facebook spiega: “Noi ci assumiamo le nostre responsabilità come governo. Ho sempre detto che le istituzioni dello Stato vanno rispettate”.

Rispondendo a chi gli ricorda la sua richiesta di dimissioni per Angelino Alfano, anche lui indagato quando era a capo del Viminale, precisa: “Alfano si doveva dimettere in quanto Alfano”. Concetti che il vicepremier ripete in tv in una giornata in cui a prodursi è soprattutto lo scontro tra M5S e Pd.

“Non chiediamo a Di Maio di far dimettere Salvini in 5 minuti. Noi diciamo solo a Di Maio che la sua doppia morale è una vergogna civile. E che manganellare via web gli avversari quando fa comodo non è politica, ma barbarie”, è infatti il tweet con cui Matteo Renzi replica al leader M5S. E i Dem, nell’attaccare Di Maio, si mostrano compatti. “Impressionante il servilismo di Di Maio verso Salvini, zero coerenza”, sottolinea il segretario Pd Maurizio Martina. La controreplica del M5S è altrettanto veemente, con tanto di riferimenti alle inchieste che hanno riguardato ora i membri della famiglia Renzi o quelli della famiglia Boschi.

“La magistratura può chiaramente essere criticata ma mai offesa: ventilare un movente politico dietro l’azione dei magistrati appartiene a una stagione politica ormai tramontata”, è il ragionamento che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede affida a un post su Facebook dove, d’altra parte, ribadisce la compattezza del governo sul caso Diciotti. E dal Sudamerica anche Alessandro Di Battista interviene, spostando l’attenzione “sull’Africa che soffre” e definendo il caso Diciotti “arma di distrazione di massa”. Parole che Beppe Grillo rilancia sul suo blog, confermando come, per ora, da parte del fondatore M5S non ci sia alcuna intenzione di forzare la mano nei confronti dell’alleato di governo.