Salvini: “Clandestini, pacchia finita. Ong? No ai vicescafisti nei porti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Giugno 2018 - 20:47 OLTRE 6 MESI FA
Salvini: "Pacchia finita per i clandestini. Ong? No a vicescafisti nei porti italiani"

Salvini a Vicenza (foto Ansa)

VICENZA – Matteo Salvini indossa di nuovo gli abiti da campagna elettorale, dopo aver messo da parte quelli da ministro. In Veneto, esattamente a Vicenza, durante un comizio per le amministrative, rispolvera i toni della propaganda che lo hanno contraddistinto in questi mesi: “Per gli immigrati clandestini [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] è finita la pacchia, preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare”.

Poi parla di Ong indicandoli come vice scafisti. Il riferimento è a quelle attive nel salvataggio dei migranti: “Gli Stati devono tornare a essere Stati e i vice scafisti non devono porter attraccare nei porti italiani”.

Salvini spiega che “bisogna andare in Tunisia da cui parte la maggior parte delle persone, in Marocco, in Egitto, in Libia – seppure la situazione è complicata – e concordare il fatto che le partenze devono diminuire. Siamo disposti ad aiutare anche economicamente per fare crescere lì famiglie e aziende, senza mettere gente sul primo barcone”.

Parlando degli sbarchi di migranti, il ministro dell’Interno aggiunge che “bisogna ridurre i tempi perché purtroppo per arrivare alla fine di una domanda di asilo politico ci mettono due anni e mezzo durante i quali queste perone mangiano e bevono a spese degli italiani. Abbiamo già alcune idee concrete che nei prossimi giorni spero diventeranno realtà”.

Poi l‘affondo. In merito al futuro ruolo delle Ong attive nel salvataggio dei migranti che quasi quotidianamente attraversano il Mediterraneo, Salvini dice che “gli Stati devono tornare a essere Stati e i vice scafisti non devono porter attraccare nei porti italiani”.

“Se uno scappa dalla guerra è il benvenuto – aggiunge ancora il numero uno della Lega – , altrimenti tutti gli altri non devono partire, e se partono non possono rimanere in Italia: se torna l’allarme a casa nostra ho le idee chiare su come porre la questione all’attenzione mondiale”.

Salvini, domenica 3 giugno sarà a Pozzallo in Sicilia, porto simbolo degli sbarchi dove in queste ore è arrivato un gruppo di 158 migranti. La prossima settimana sarà invece in Europa: “Martedì ci sarà un vertice dei ministri dell’Interno Ue che però rappresenta un passo indietro per l’Italia: c’è in discussione un progetto che se dovesse passare vorrebbe dire altri 100mila migranti a casa nostra, qualcosa che non sta nè in cielo nè in terra. Diremo di no”.

I migranti non è l’unico tema di cui parla Salvini. All’attenzione di chi lo ascolta, il leader della Lega parla delle forze dell’ordine e spiega di essere stufo dei delinquenti impuniti e di chi mette le mani addosso alle forze dell’ordine: “Sappiano gli uomini e le donne delle forze dell’ordine che il ministro e 60 milioni di italiani sono con loro e guai a chi mette le mani addosso a un uomo o una donna in divisa. Sono stufo dei delinquenti impuniti”.

Nel pomeriggio ha invece dovuto affrontare la grana provocata dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana che in un’intervista al Corriere aveva detto: “Le famiglie gay? Non esistono”.

Le parole del ministro leghista sono subito sembrate un attacco alle unioni civili. Salvini lo corregge spiegando che a suo modo di vedere “l’amico Fontana ha detto oggi una cosa che mi sembra normale”, ma “sono cose fuori dal contratto di governo e non perderemo tempo su questo”.

Salvini conclude poi dicendo di ritenere personalmente che “il nostro paese debba ancora avere alcuni principi, come che la mamma si chiama mamma e il papà si chiama papà e il bambino viene al mondo se li ha e viene adottato se ci sono un papà e una mamma”.