Sandra Bonsanti potrebbe trattare con M5S. Nel pd, i “giovani turchi” ora guardano a Renzi

Pubblicato il 10 Marzo 2013 - 12:15| Aggiornato il 17 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vasco Errani, uno dei fedelissimi di Pierlugi Bersani, continua a tessere la rete del rapporto con gli eletti del “Movimento 5 Stelle” insieme ad altri parlamentari emiliani del Pd, per cercare di uscire dalla crisi politica causata dal voto.

Oltre a questa strada però, il Pd ne sta provando un’altra: quella di nominare Sandra Bonsanti, figura di spicco del movimento Libertà e giustizia, come intermediaria con i parlamentari 5 Stelle. Come scrive il Corriere della Sera in un articolo pubblicato domenica 10 marzo, a cercare di raggiungere un accordo ci provano poi anche le amicizie personali. Scrive il Corriere:

“Il leader toscano del movimento che fa capo al comico genovese si chiama Massimo Artini: frequentava la stessa scuola di Matteo Renzi, ma, soprattutto, è grande amico di Lapo Pistelli. Gli cura il sito Internet e lo conosce da anni. Infine c’è la rete. Che serve per mobilitare un’ondata grillina a favore dell’accordo con il Pd. Ieri c’è stato l’appello via Internet di un gruppo di intellettuali che chiedono ai 5 Stelle di non voltare le spalle al Partito democratico. Ma questo è solo un assaggio perché i maggiorenti del Pd sanno bene che gli intellettuali più che attrarre possono respingere questi ambienti: perciò si punta alla mobilitazione ‘dal basso’ del popolo della rete”.

Nel Pd però, si discute anche delle prossime primarie. A farsi sentire sono i “giovani turchi” che ora sembrano ripiegare su Renzi:

“Come si diceva, il treno del Partito democratico sferraglia anche su altre rotaie. Dietro il Bersani che cerca di dare al suo partito ciò che secondo lui merita, e cioè la guida del Paese, c’è uno stato di agitazione permanente da parte del Pd. Non si sta parlando dei dirigenti che hanno già fatto mostra di essere pronti a ripiegare su Renzi, nel caso in cui il tentativo del segretario non vada in porto. Ora sono i ‘giovani turchi’ a muoversi. E non lo fanno più come una falange compatta sotto l’insegna di ‘Bersani o morte’. Adesso la nuova sinistra del Pd annusa Renzi. Sì, proprio lui, quello che fino a poco tempo fa era lo ‘spauracchio’ dei giovani turchi, l”uomo nero’ contro cui combattere nelle primarie prossime venture. Corre voce che anche Bersani, il quale ha sempre detto di aborrire i «personalismi», abbia aperto uno spiraglio alla via d’uscita che vede nel sindaco di Firenze candidato premier di un centrosinistra alleato con Monti e con Vendola (se ci sta)”.

“L’altro giorno Matteo Ricci, presidente della provincia di Pesaro, bersaniano, vicino ai giovani turchi, ha voluto parlare a tu per tu con Renzi per capirne le mosse e per ribadirgli le sue idee. Ricci aveva già anticipato al Foglio questa inversione di rotta: ‘Matteo può essere il leader di una nuova generazione’. Non si tratta di un caso isolato. Già il sindaco di Bologna Virginio Merola aveva dichiarato che Renzi rappresentava ‘l’unica speranza di rinnovamento’. E persino Orfini, che del sindaco rottamatore è stato acerrimo nemico fino a pochissimi giorni fa, l’altro ieri ragionava così con un compagno di partito: ‘Non è detto che occorra andare a una sfida all’Ok Corral con Renzi: in realtà le nostre posizioni dopo le elezioni sono più vicine di prima’. D’altra parte è sempre stato Bersani il primo a dire che ‘la ruota deve girare’. E ora potrebbe girare in favore del vento renziano”.