Sanremo. Termini Imerese la nota stonata del Festival

Non è piaciuto lo spaccato di realtà che Maurizio Costanzo ha portato all’Ariston. La platea, in vena di contestazione dopo i verdetti che hanno visto il trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici in finale, hanno fischiato e protestato anche contro il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Il giornalista, da poco tornato in Rai, ha anticipato il suo ingresso per dare una mano ad Antonella Clerici, visibilmente a disagio dopo le plateali contestazioni di orchestra e pubblico in sala. Il giornalista ricorda Mike Bongiorno e con l’intero teatro si abbandona in un applauso.  Poi ecco che sul palco salgono tre operai Calogero Cuccia di 43 anni, Antonio Tarantino, 43 anni, Lucia La Placa, 40 anni. Tutti e tre hanno in comune il nome Fiat. Dipendente, cassintegrato, in mobilità tutti e tre dello stabilimento di Termini Imerese.

Calogero Cuccia, originario di Caltavuturo (Pa) sposato e con tre figli di 13, 14 e 18 anni, lavora nel reparto montaggio e in 22 anni di attività ha assemblato pezzi per la Panda, la Punto e adesso per la Lancia Ypsilon. Anche Antonio Tarantino, 43 anni di Bagheria (Pa), lavora dentro la fabbrica da molto tempo, per l’esattezza da 21 anni. Non è mai stato alle dirette dipendenze della Fiat ma ha lavorato per le varie aziende alle quali il gruppo automobilistico ha affidato nel tempo il servizio di manutenzione e pulizia dei cassoni dove vengono raccolti i materiali per l’assemblaggio delle vetture. L’ultima ditta con la quale Tarantino, sposato e con due figli di 8 e 16 anni, ha avuto rapporti contrattuali è la Delivery mail. Nelle scorse settimane, l’operaio assieme a 15 colleghi ha vissuto undici giorni consecutivi sopra il capannone della Fiat, a un’altezza di 20 metri, trascorrendo le notti all’addiaccio.

La manifestazione di protesta si è conclusa dopo che la Delivery ha ritirato le lettere di licenziamento per tutti i dipendenti, che sono in cassa integrazione e ci rimarranno fino a dicembre del 2011. Non ha più un posto di lavoro, invece, Lucia La Placa, 40 anni a giugno originaria di Collesano (Pa), anche lei sposata e con una bimba di 6 anni. Per 18 mesi, dopo un periodo di formazione, ha lavorato, con un contratto d’inserimento, per la Ergom, poi acquisita dalla Magneti Marelli che opera per Fiat. Assieme ad altre 19 donne, l’operaia si occupava di assemblare diffusori, attività manuale e di precisione. Alla scadenza del contratto Magneti Marelli non ha rinnovato il rapporto di lavoro affidando i compiti a lavoratori maschi. Lucia La Placa al momento è in mobilità.

Costanzo chiama in causa quindi il segretario del Pd Bersani, che non riesce neanche a dire «non è possibile mandarli sui tetti…» che partono i buu dalla galleria. Prende il microfono il ministro Claudio Scajola – che gioca in casa, visto che Imperia è il suo collegio elettorale – che ribadisce l’intenzione del governo di trovare una soluzione per lo stabilimento di Termini Imerese e guadagna un applauso. Anche con il ministro c’è un tentativo di contestazione ma Guido Paglia, direttore delle relazioni esterne e della comunicazione Rai, si alza di scatto e fa un gestaccio con le mani verso l’origine del brusìo, come a zittire la protesta.

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