Scandalo Roma, M5S ci si tuffa: “Il Comune va commissariato”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2014 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, indagato

L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, indagato

ROMA – Mafia capitale, il M5S ci si tuffa: prima organizza una manifestazione di protesta davanti al Campidoglio per mercoledì pomeriggio, con tanto di annuncio del neonato “direttorio”, poi manda una delegazione di parlamentari e consiglieri comunali in Prefettura a chiedere che il Comune venga sciolto per mafia. E Andrea Cecconi, capogruppo M5s alla Camera, spiega che il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, non esclude di farlo.

Il Pd, intanto, è rosso di vergogna: il sindaco attuale Ignazio Marino è estraneo all’indagine, ma membri della sua giunta e del Pd romano fanno imbarazzare tutto il partito. Il deputato Roberto Morassut, ex-assessore all’urbanistica con Walter Veltroni,  chiede di azzerare il tesseramento a Roma e di introdurre per legge, a livello nazionale, un criterio di selezione per concorso per le nomine nelle aziende pubbliche e partecipate e nelle Asl.

Salvatore Buzzi, braccio destro del capo della “cupola” Massimo Carminati, intercettato nel 2013 quando Marino è appena divenuto sindaco dice: “E mo’ vedemo Marino, je dovemo pià le misure…se vinceva Alemanno ce l’avevamo tutti comprati…ma c’avemo Ozzimo…me so comprato Coratti”. Daniele Ozzimo è l’assessore Pd alla Casa della Giunta Marino dimesso proprio martedì. Mirko Coratti è il presidente Pd dell’assemblea capitolina, anche lui dimessosi martedì.

E poi c’è Luca Odevaine, ex capo di gabinetto di Veltroni: “Avrò parlato 4 o 5 volte con luca Odevaine”, è la dichiarazione di Alfio Marchini che corre a prendere le distanze.

Maurizio Bettini, un nome nel Pd romano: “Se il Pd non cambia, impraticabilità di campo”. E Valter Verini, braccio destro dell’ex sindaco pd Veltroni: “Ora per il Pd decisioni di emergenza all’altezza della situazione”

Il M5S ora cavalca l’onda offerta a piene mani dall’inchiesta:

“Chiederemo nell’incontro con il sindaco Marino – hanno anticipato Di Battista, Di Maio, Sibilia, Fico e Ruocco – che ci venga assegnata la commissione di controllo, garanzia e trasparenza, soprattutto ora che il suo presidente è indagato per associazione di stampo mafioso. Siamo l’unica forza politica in grado di assicurare legalità in un momento gravissimo non solo per la politica romana, ma per tutta la politica nazionale”.

E Alessandro Di Battista, su Facebook, cita il patto del Nazareno:

“Chiudono le imprese e nascono nuove mafie e la responsabilità è unicamente dei partiti del Nazareno. L’unica forza politica che non figura nell’inchiesta romana è il M5s: siamo quindi l’unica forza politica che può e deve necessariamente pensare al futuro del Paese”.