Scontri Roma, arrestato racconta: “Tornerò a manifestare”

Pubblicato il 18 Dicembre 2010 - 01:06 OLTRE 6 MESI FA

”Sono una persona pacifica e tornero’ a manifestare come ho sempre fatto, senza mai usare la violenza”. A parlare e’ uno dei ragazzi liberati ieri dopo essere stati arrestati al corteo di martedi’ scorso a Roma, organizzato dagli studenti contro il ddl Gelmini e per chiedere la sfiducia del governo.

Il giovane, studente universitario, che preferisce restare anonimo e ha un’eta’ intorno ai 25 anni, ha pero’ precisato che non sara’ a Roma il 22 dicembre prossimo per la manifestazione contro il Ddl Gelmini e ricorda di essere arrivato martedi’ scorso a Roma da Genova assieme a un gruppo di amici per partecipare alla manifestazione.

”L’ho fatto perche’ penso di avere anche io diritto a un futuro che in questa realta’ mi viene negato”, spiega il giovane che studia a Genova all’universita’, vive ancora a casa dei suoi e si guadagna da vivere con lavori saltuari. Lo studente e’ stato arrestato durante le cariche della Polizia in via del Corso.

”Ero in una delle traverse della strada principale, stavo scappando perche’ c’era un fuggi fuggi generale e avevo il volto coperto da una sciarpa perche’ erano stati lanciati i lacrimogeni – racconta il giovane – A un certo punto un agente della Guardia di Finanza mi ha bloccato e mi ha dato qualche manganellata, poi mi ha obbligato a salire su una camionetta. Da qui, a distanza di alcuni metri, ho visto persino l’altro blindato della Guardia di Finanza andare in fiamme – continua il racconto – poi siamo arrivati in Questura e in 18 siamo stati chiusi in uno stanzone vuoto con le finestre aperte. Non so dove ci trovassimo, so soltanto che ci hanno preso le impronte digitali. In quello stanzone – ricorda ancora il ragazzo – siamo rimasti tutta la notte e il giorno dopo quando, finalmente, alle 14, ci hanno fatto mangiare qualcosa. Li’ abbiamo patito molto freddo”.

Il manifestante racconta di essere stato intimidito insieme con gli altri. ”Quando ieri sono stato liberato ho subito riabbracciato mio padre e gli ho detto che non vedevo l’ora di tornare a casa. Sono contento che anche tutti gli altri siano stati scarcerati, in fondo si vedeva che noi eravamo tutti bravi ragazzi”, ha aggiunto. E sui violenti, il giovane esprime disappunto: ”Era chiaro che c’erano alcune persone che manifestavano al di sopra delle righe, ma io e la maggior parte di noi non eravamo di certo tra questi”. Infine, sulle polemiche scatenate dal mondo politico sulla scarcerazione degli arrestati, commenta: ”So solo che sono innocente, non ho altro da dire, ne’ a Maroni, ne’ ad Alemanno”.