Scuola di Adro, il sindaco Lancini: “Rimetterò i simboli con il cacciavite”

Pubblicato il 13 Ottobre 2010 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

”Sono intenzionato a rimettere i simboli nel più breve tempo possibile, anche io stesso col cacciavite, perchè questa è una prevaricazione istituzionale che non può essere lasciata fine a se stessa”: lo ha detto mercoledì mattina il sindaco di Adro (Brescia), Oscar Lancini, ospite della rubrica di Maurizio Belpietro ‘La telefonata’, a proposito dei circa 700 Soli delle Alpi fatti rimuovere ieri dalla scuola dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio, con una lettera al direttore scolastico del plesso di Adro, Gialuigi Cadei.

”E’ assurdo – ha detto il sindaco – che un’amministrazione venga prevaricata nelle sue competenze da un Consiglio di istituto o da un preside. E’ un’azione illegale, illegittima. Nessuno ha il diritto o il potere di prevaricare quelle che sono scelte compiute da un’Amministrazione eletta democraticamente. Se ho fatto qualcosa di illegittimo, che me lo dicano. Ma non che uno intervenga arbitrariamente a rimuovere un qualcosa che ha in custodia, che non può modificare o asportare”.

”Se fosse un simbolo politico – ha spiegato Lancini – avrebbero perfettamente ragione, ma voglio ricordare che il simbolo politico della Lega Nord è Alberto da Giussano non il Sole delle Alpi, che è un simbolo che rappresenta il territorio. C’è dal 1600, c’è anche sulla tovaglia nella chiesa parrocchiale che riveste l’altare della chiesa maggiore, vuole dire che anche il parroco sta facendo politica in Chiesa?”.

Lancini ha inoltre precisato che il polo scolastico, che è di proprietà del Comune, ”resterà intitolato a Gianfranco Miglio”, mentre ha detto di ”non avere remore” se la Giunta comunale decidesse di intitolare l’istituto comprensivo statale ai fratelli Enrico ed Emilio Dandolo, eroi risorgimentali nati ad Adro, come ha proposto il Consiglio di istituto. Lancini ha annunciato di aver preso ”un’appuntamento con l’avvocato per scegliere quella che è la procedura migliore, perchè io non vado fuori da quella che è la legge e tantomeno da quelle che sono le mie competenze e gradirei che lo facessero anche gli altri”.