L’ultima idea della Gelmini: leggiamo la Bibbia a scuola

Pubblicato il 14 Settembre 2010 - 15:13 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini

Ancora polemiche sulla scuola, ancora una proposta che è destinata ad alzare un polverone: leggere la Bibbia in classe, non rispettando evidentemente chi nella Bibbia non crede e professa altre religioni. L’idea arriva niente di meno che dal ministro Mariastella Gelmini. Dopo la battaglia dell’Italia, anche in sede europea, per mantenere il crocefisso appeso sui muri delle classi italiane, arriva ora l’idea di far recitare il testo sacro del cristianesimo ai bambini, anche quelli ebrei o musulmani, durante le ore di lezione. La lettura della Bibbia a scuola, scrive oggi la Gelmini sul settimanale ‘Famiglia Cristiana’ ”è un’iniziativa a cui sono favorevole come ministro, come credente e come cittadina italiana”.

“La scuola deve istruire i ragazzi, ma deve anche formare – afferma il ministro – dei cittadini responsabili e degli adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Questo insieme di valori e insegnamenti, nel mondo occidentale, è rappresentato dalla tradizione cristiana. E’ quindi importante che i nostri figli, nel bagaglio di conoscenze che la scuola deve garantire loro, possano incontrare fin da subito un testo che ha determinato la nascita della civilta’ in cui viviamo e che parla ai cuori e alle coscienze di tutti”.

Per il ministro ”conoscere la Bibbia significa conoscere le nostre radici e la nostra storia. Un insegnamento che i ragazzi devono imparare ad apprendere prima possibile, per poterlo interpretare correttamente nella propria vita. L’Occidente, infatti – spiega ancora Mariastella Gelmini – è stato edificato sugli insegnamenti del cristianesimo ed è impossibile, senza comprendere questa presenza, studiare la sua storia, capire la filosofia, conoscerne l’arte e la cultura. Diventa impossibile, soprattutto, dialogare e confrontarsi in modo proficuo con le altre culture. In una fase della storia che richiede il piu’ ampio sforzo per sconfiggere l’odio, dobbiamo fare in modo che i nostri giovani siano consapevoli della propria identita’ per potersi confrontare con le altre e crescere e vivere nel rispetto reciproco”.