Bambini ostaggio delle Province: “Riscaldamenti spenti a scuola contro i tagli”

Pubblicato il 8 Novembre 2012 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il governo taglia i fondi per le Province? E le Province tengono i bambini al freddo. Letteralmente: riscaldamenti spenti nelle scuole. Una minaccia, per ora, quella del nuovo presidente dell’Unione Province, Antonio Saitta: “Le Province italiane decideranno a breve la chiusura dei riscaldamenti nelle scuole e conseguentemente l’aumento delle vacanze per gli studenti”. Bambini ostaggio di una lotta tra governo e gli enti più bistrattati: di mezzo ci sono i tagli da 500 milioni decisi con la spending review.

Saitta, dopo questo annuncio, rincara la dose: “Tutte le Province italiane faranno ricorso ai Tar contro i tagli varati dal Governo contro le Province”, ha detto Saitta spiegando che ”si tratta di una decisione non più rinviabile, visto che i 500 milioni di tagli imposti alle Province non sono sopportabili”.

”Il governo è ingrato e decisioni come queste debbono essere ben spiegate agli studenti e ai loro genitori” ha aggiunto Saitta incassando gli applausi dei presidenti di Provincia. ”Bisogna spiegare soprattutto che il governo non ha il coraggio di fare una spending review su sé stesso e che, tra l’altro, siamo pronti anche ad interrompere i lavori di manutenzione nelle scuole“. Di questo ”informeremo il Consiglio superiore della magistratura e al vicepresidente Michele Vietti chiederemo se dobbiamo rispettare i programmi per il controllo delle scuole o se invece dobbiamo dare retta ai tagli imposti dal governo con la spending review. Stessa richiesta – ha aggiunto – la faremo alla Corte dei Conti, anche relativamente ai numerosissimi decreti ingiuntivi che in questi giorni stanno arrivando agli Enti da parte delle imprese, che ammontano nel complesso a circa 2,8 miliardi di euro”.

Freddo il commento del ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi: “Al neo Presidente dell’Upi, Antonio Saitta , faccio i complimenti per il nuovo incarico e soprattutto gli auguro di avere un comportamento più consono all’ Istituzione che rappresenta”.

Qualche settimana fa, prima di diventare presidente Upi, Saitta diceva: ”Da nord a sud le Province assistono impotenti al degrado degli edifici scolastici e non hanno alcuna possibilità di intervenire se non si cancella il vincolo del patto di stabilità dagli investimenti in questo settore”.

Di mezzo, oltre ai tagli dei fondi, naturalmente anche il ridimensionamento del numero delle Province. Il ministro Patroni Griffi difende il provvedimento: “La nostra scommessa è assicurare certezza e stabilità dei conti a servizi invariati. Non è semplice ma ci stiamo provando nel complesso”. E quindi la scommessa è (anche) garantire la qualità del servizio-scuola anche con il taglio delle Province, ovvero gli enti che si occupavano, in parte, di scuole.

“Non ci siamo potuti fare un calcolo preciso del risparmio perché dipende anche da come vanno le cose – aggiunge Patroni Griffi – Sicuramente realizzeremo economie di scala che riguardano gli immobili, gli acquisti di beni e consumi, i costi connessi all’istituto Provincia. C’è poi soprattutto un risparmio che riguarda la riorganizzazione periferica dello Stato”.

La conferma del presidente Upi, Antonio Saitta. ”I tagli ai servizi annunciati giovedì mattina nel corso dell’assemblea dei presidenti delle Province sono confermati. Giovedì prossimo terremo un ufficio di presidenza e faremo il punto della situazione. Decideremo come adottare insieme alle altre Province i tagli , ma prima serve un confronto che dovrà essere fatto sui territori”. ”Nello specifico vedremo quali servizi chiudere – ha spiegato Saitta – a seconda delle Province. Tutto ciò non è un ricatto ma soltanto la presa d’atto dell’impossibilità di poter mantenere i servizi senza le opportune risorse”.