Sea Watch, sfida e azzardo in alto mare. Salvini: “Mi sono rotto le palle, chi la paga la sbruffoncella?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2019 - 15:28| Aggiornato il 5 Settembre 2019 OLTRE 6 MESI FA

Sea Watch, sfida e azzardo in alto mare. Nella foto il comandante della nave Carola Rakete

ROMA – Sea Wacth macchine avanti a forzare il blocco, il divieto ad entrare in acque italiane. La comandante della nave della Ong sfida il governo italiano e gioca d’azzardo. Punta sul fatto che nessuno le impedirà davvero con la forza di sbarcare. Carola Rackete, comandante della Sea Watch, scommette e azzarda sul suo atto di forza: puntare su Lampedusa e mettere il governo italiano nell’impossibilità di agire senza farsi male dal punto di vista dell’immagine. Insomma: sbarcare i migranti raccolti e Salvini…se ne faccia una ragione.

E’ una sfida anche politica. Chi lo nega compie atto ipocrita. Certo l’accoglienza, certo le leggi del mare, certo la politica dei porti chiusi sempre e comunque è più che criticabile. Ma Sea Wacth quei migranti li vuole sbarcare in Italia, in Italia e non altrove. Per colpire, punire Roma e la sua politica. E’ questo l’obiettivo. L’argomento del porto sicuro più vicino è soltanto un alibi. Un alibi che non regge a tutte le contestazioni: perché non la Tunisia? L’obiettivo politico del forzare il blocco è sconfiggere il governo italiano. Le condizioni materiali dei migranti sono argomento a corredo del vero obiettivo.

Non è vero quel che dice Salvini, non sono taxi del mare e neanche complici dei trafficanti di umani e neanche complici degli scafisti. Ma quelli di Sea Watch ed altre Ong con navi in mare sono militanti politici, militanti di una causa e di un partito politico che neanche tanto e tutto coincide con la sinistra europea ed italiana. Se si passa l’espressione, possono essere definiti no global del mare e dei migranti.

Salvini coglie la sfida, vede la natura dell’azzardo. E reagisce tuffandosi nello scontro: “Mi sono rotto le palle...se ne accorgerà quella sbruffoncella (la comandante Sea Watch ndr) che non si sa neanche chi la paga…”. Salvini ha capito che è sfida politica e coglie l’aspetto rodomontesco di parole e azioni di Sea Watch (la sbruffoncella non è solo derisione, è anche fotografia). Ma cosa può davvero fare Salvini oltre che dire, denunciare, attaccare, minacciare? Può fermare la Sea Watch in mare? Il braccio di ferro in mare può avere nelle prossime ore effetti sia drammatici che grotteschi.