Sei decreti legge entro l’estate. Enrico Letta accelera e convoca i partiti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2013 - 20:52 OLTRE 6 MESI FA
Sei decreti legge entro l'estate. Enrico Letta accelera e convoca i partiti

Sei decreti legge entro l’estate. Enrico Letta accelera e convoca i partiti

ROMA – Sei decreti legge in scadenza, l’ok al ddl di riforma costituzionale, la legge sull’omofobia ed il testo sul finanziamento pubblico ai partiti sul quale il premier non intende mollare. E’ corsa contro il tempo per il governo prima della pausa estiva ed il premier vuole serrare i ranghi: mercoledì col gruppo Pd, e giovedì con il Pdl, Letta, forte anche del sostegno del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, richiamerà tutti alle proprie responsabilità. ”Il governo cerca di fare del suo meglio ma per riuscirci ognuno deve fare la sua parte”.

Il metodo blinda-decreti, come la decisione di mettere la fiducia sul decreto Fare, non è certo la via primaria che il governo intende seguire per i prossimi provvedimenti in calendario. Ma nel tentativo di scrollarsi di dosso la critica di cedere ai rinvii, il presidente del Consiglio ha dato mandato al ministro per i rapporti con il parlamento Dario Franceschini affinché spinga sull’acceleratore.

Il ddl sull’omofobia, dopo l’ok di lunedì sera in Commissione al testo base, arriverà in aula con gli emendamenti ma, siccome è calendarizzato per la seconda volta, i tempi per l’esame potranno essere contingentati. Più difficile il via libera definitivo della Camera, prima delle vacanze, al ddl sul finanziamento pubblico. Nell’incontro tra il ministro Quagliariello e i relatori di maggioranza sembra emersa la disponibilità all’ok in commissione. Il premier dal canto suo ha più volte chiarito, anche via twitter, che sul tema non ha intenzione di mollare.

Ma, al di là dei tempi stretti, per Letta è necessario richiamare la maggioranza dopo le tensioni per il caso Ablyazov, col quale si è sfiorata la crisi di governo. Mercoledì sera il presidente del Consiglio sarà all’assemblea del gruppo Pd dove in molti sono pronti a chiedere al governo un “timbro più dem” del governo, a partire dall’attività dei ministri che, come spiega un dirigente, ”sembrano più dei tecnici che delle personalità del Pd prestate alle larghe intese”. Il Pd ribolle anche per la battaglia congressuale ma Letta concentrerà il suo intervento su un appello all’unità e ad un’assunzione collettiva di responsabilità. D’

altra parte il presidente del consiglio parteciperà venerdì alla direzione del suo partito e lì chiarirà come il governo dovrebbe restare al riparo dalla corsa alla leadership del partito. Letta, che la prossima settimana incontrerà anche Scelta Civica e il gruppo dem al Senato, non ha tanto intenzione di prendere nota delle critiche all’azione di governo. Ma darà conto dei quasi 100 giorni di attività del governo, e ricorderà gli impegni presi dai partiti di maggioranza con il Quirinale nei giorni convulsi dell’elezione del presidente della Repubblica.

Ovvero 18 mesi per fare le riforme economiche che ridiano fiato ai cittadini e quelle istituzionali, tra cui la legge elettorale e l’abolizione del finanziamento pubblico. ”Il governo fa la sua parte ma ognuno deve fare la propria”, sarà la rivendicazione del presidente del consiglio che lascerà poco spazio a richieste di rimpasti di governo.