Dell’Utri, si aspetta la sentenza. C’era aggancio mafia-politica?

Pubblicato il 28 Giugno 2010 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA

Marcello Dell'Utri

Condannato? Assolto? Si attende la sentenza per Marcello Dell’Utri, i giudici della Corte di Appello sono riuniti da cinque giorni in Camera di Consiglio, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Il verdetto dovrebbe arrivare martedì mattina, intorno alle 9.30-10.00, come fanno sapere dalla cancelleria.

Condannato nel 2004 in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, su Dell’Utri pende la richiesta del procuratore generale di Palermo, Nino Gatto, che al collegio presieduto da Claudio Dell’Acqua ha chiesto di infliggere 11 anni al senatore del Pdl, che si è sempre dichiarato innocente e vittima di una macchinazione, affermando che i 35 pentiti che lo accusano costituiscono ”una pletora inutile che dimostra l’inconsistenza dei pm”.

Se per Dell’Utri è condanna è una conferma. Conferma giudiziaria perché sarebbe una sentenza d’appello e quindi sarebbe la seconda e consecutiva Corte a dichiararlo colpevole. Colpevole di aver intessuto e curato una rete di incassi e azioni tra il potere del crimine organizzato e il potere politico.

La rete pescava, non si sa quanto a strascico, negli anni e nei luoghi della nascente Forza Italia, almeno in Sicilia. Sarebbe dunque una sentenza con fini riflessi e conseguenze politiche.

Se Dell’Utri viene assolto è una bolla che si sgonfia. La bolla dei pentiti di mafia che da anni sussurrano e indicano la strada e il ponte tra mafia e politica. La bolla che evapora e insieme all’ipotesi investigativa lunga decenni di un secondo e terzo livello sopra e dentro il crimine organizzato.

L’ultimo e più temibile accusatore dell’ex manager di Pubblitalia – indagato a Palermo nel ’94, all’indomani del suo ingresso in politica e sotto processo dal ’97 – è Gaspare Spatuzza, della cosca di Brancaccio, legato ai fratelli Graviano, al quale la Commissione del ministero dell’Interno aveva appena negato l’accesso al programma di protezione.