ROMA – Il giudice di Cassazione Antonio Esposito, con la sua intervista rilasciata al Mattino pochi giorni dopo la sentenza sul processo Mediaset, violò i doveri “di riserbo e di correttezza”. Lo scrive il pg di Cassazione nell’atto di incolpazione inviato alla sezione disciplinare del Csm. Il processo ad Esposito davanti al ‘tribunale delle toghe’ è fissato per il 20 giugno prossimo.
Secondo il pg della Suprema Corte il giudice, che fu presidente del collegio della sezione feriale della Cassazione che, il primo agosto scorso, confermò la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale, avrebbe “sollecitato la pubblicità di notizie relative alla propria attività d’ufficio e alla trattazione del processo” dinanzi alla Cassazione, “utilizzando canali personali privilegiati ai quali già in precedenza aveva fatto ricorso”, nonostante “dovesse a ciò sconsigliarlo, oltre la particolare risonanza mediatica che aveva accompagnato la celebrazione del processo, l’elevata funzione svolta nell’ambito del collegio giudicante”.
In particolare, si legge nell’atto di incolpazione, Esposito prese “di sua iniziativa contatto telefonico, circa un’ora dopo la lettura del dispositivo della sentenza” con il giornalista del quotidiano ‘Il Mattino’ “affermando di non poter parlare immediatamente e accordandosi con il giornalista per il rilascio di una intervista, ‘per spiegare la sentenza’ entro i successivi due o tre giorni”.
L’intervista in questione venne poi rilasciata il 5 agosto con una “conversazione telefonica di circa 35 minuti”, nel corso della quale “il magistrato ha interloquito sia sui criteri di assegnazione del processo alla sezione feriale sia sui temi che il collegio era stato chiamato ad affrontare in quel giudizio”. Secondo la Procura generale della Cassazione, inoltre, Esposito ha tenuto “un comportamento gravemente scorretto nei confronti degli altri magistrati componenti il collegio” esprimendo nella intervista “considerazioni e notazioni di carattere generale intorno ai temi del giudizio” con riferimento alla posizione di Berlusconi, e questo “prima della stesura e del deposito della motivazione della sentenza” che avvenne il 28 agosto.
Nel capo di incolpazione, che sarà esaminato dalla sezione disciplinare, il pg contesta ad Esposito anche l’aver “interloquito personalmente con organi di informazione”, violando cosi’ le “prescrizioni organizzative che affidano all’ufficio stampa, struttura di diretta collaborazione del primo presidente della Corte” di Cassazione, il “rilascio di eventuali comunicati” sull’attività giurisdizionale. Esposito sarà difeso davanti alla disciplinare dal consigliere di Cassazione Pier Camillo Davigo. A rappresentare la Procura generale della Suprema Corte sarà invece il sostituto pg Ignazio Patrone.