Lavitola, ordine di domiciliari a De Gregorio. “Pagato passaggio a Pdl”

Pubblicato il 16 Aprile 2012 - 09:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nella vicenda all’interno della quale sono scattate nuove accuse per Valter Lavitola è stato emesso anche un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il provvedimento è stato trasmesso al Senato per l’autorizzazione all’esecuzione.

”Mi difenderò con le unghie e con i denti” dice il senatore Sergio De Gregorio (Pdl). ”Non essendomi mai sottratto all’autorita’ giudiziaria non capisco quale necessita’ ci sia di questa misura cautelare” aggiunge il parlamentare napoletano.

Il passaggio di Sergio De Gregorio nel centrodestra fu ”lautamente remunerato”. Ad affermarlo è stato Andrea Vetromile, commercialista e collaboratore di De Gregorio, interrogato come teste dai pm di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti all’Avanti.

Il verbale, con diversi omissis, e’ riportato nell’ordinanza di custodia notificata. Secondo il testimone, fu Valter Lavitola ”che accredito’ De Gregorio presso Berlusconi”.

”I pm di Napoli – spiega il sen. De Gregorio in relazione al provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti nell’ambito dell’inchiesta su Lavitola – chiedono una misura agli arresti domiciliari per me in relazione alla vicenda del quotidiano ‘L’Avanti’, ma ho gia’ dimostrato con due lunghi interrogatori e con il deposito di atti voluminosi dal 15 novembre scorso in poi – data del primo accesso della Guardia di Finanza nei miei uffici – che la mia responsabilita’ nei confronti del giornale e’ temporalmente cristallizzata fino al 2006, quando sono state eletto al Parlamento”.    E ancora il parlamentare, ex direttore del quotidiano socialista e fondatore del movimento Italiani nel Mondo, evidenzia che in quello stesso anno spiego’ a Lavitola che si sarebbe sottratto ai suoi compiti ”per incompatibilita” con il nuovo incarico parlamentare.

”Non mi sono mai tirato indietro, insieme con i miei collaboratori, rispetto alle richieste dell’autorita’ giudiziaria, e mi sono presentato spontaneamente per chiarire ogni aspetto della vicenda, senza celare nulla. Ripeto: non capisco quale necessita’ ci sia di questa misura cautelare… Comunque aspetto serenamente gli eventi, ma mi difendero’ con le unghie e con i denti”.

”L’Avanti – continua De Gregorio – fa parte della mia vita”. ”Di cosa mi si accusa? L’ipotesi e’ quella di aver organizzato una falsa fatturazione per rigonfiare i costi del quotidiano, accusa che respingo con forza. I pm mi contestano anche la bancarotta fraudolenta di una societa’ che ho lasciato nel 2005 e che e’ fallita per una cartella esattoriale di 200 mila euro, senza ulteriori debiti. Io stesso avevo provveduto a pagare tutte le pendenze prima di lasciarla” conclude il parlamentare.