Sergio Marchi, la nuova vita dell’assessore di Parentopoli: dal Comune di Roma alla Regione Lazio

Pubblicato il 5 Agosto 2011 - 22:14 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchi (LaPresse)

ROMA – Sergio Marchi era assessore ai Trasporti al Comune di Roma fino a gennaio scorso quando il sindaco Alemanno scelse di sostituirlo con Aurigemma.

Marchi però, ora è finito a fare il capo della segreteria di Isabella Rauti, consigliere regionale Pdl, membro dell’ufficio di presidenza della Pisana e moglie del sindaco. Marchi perse il suo incarico come assessore capitolino dopo lo scandalo Parentopoli che lo aveva toccato da vicino: in Atac  infatti, tra gli assunti era finita anche la sua fidanzata e gran parte del personale della sua segreteria. Ora, passata la bufera, l’esponente del Pdl che è sempre stato molto vicino politicamente ad Alemanno, è stato assunto in Regione e prenderà 86 mila euro l’anno lordi, come da contratto stipulato lo scorso 1 agosto.

L’incarico di Marchi alla Pisana durerà fino alla fine della legislatura regionale prevista nel 2015. Isabella Rauti,  dopo le dimissioni di Andrea Amata, consigliere provinciale del Pdl a Frosinone, era rimasta senza capo segreteria: il 7 luglio ha così scritto al presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese e al segretario generale dello stesso organo Nazzareno Cecinelli per chiedere che l’avvocato Sergio Marchi venisse incaricato come  responsabile della sua segreteria.

Dopo la richiesta arriva la delibera, datata il 19 luglio: “L’ Ufficio di presidenza – si legge – delibera di conferire l’ incarico all’ avv. Sergio Marchi e di corrispondergli il trattamento economico fondamentale corrispondente a quello di accesso alla qualifica dirigenziale e il trattamento economico integrativo definito in sede di contrattazione integrativa aziendale” La delibera non quantifica il compenso previsto, che invece è indicato sul contratto firmato: Marchi, da caposegreteria della Rauti, percepisce 86 mila euro lordi annui, 43 mila di “base” più altri 43 mila di “indennità ad personam”. Al netto delle tasse, sono circa 3.500 euro al mese, più o meno lo stipendio da assessore comunale.

Isabella Rauti, interpellata sulla vicenda dal Corriere della Sera, difende la sua scelta: “Marchi – dice – è una persona competente, che conosco da una vita, fin da quando eravamo ragazzini. È un uomo di cui mi fido, e fa parte della mia componente politica. Chi mi dovevo prendere, uno che non conosco? Il mio ex capo segreteria  (Andrea Amata n.d.r) si è dimesso: aveva troppi impegni, e qui si deve stare dalla mattina alla sera. A quel punto, ho scelto Marchi”.

Secondo il Corriere però, resterebbe in piedi un “problema di opportunità”. Dopo il rimpasto di giunta, e dopo che Alemanno disse che “gli ex assessori andavano recuperati”, si potrebbe pensare, scrive il Corriere, ad una compensazione politica per Marchi, diventato nel frattempo anche vice coordinatore romano del Pdl.

La Rauti replica: “Non è così. Anzi, mi dà fastidio che si possa pensare che mio marito mi chiama e mi dice chi devo assumere. L’ incarico a Marchi non è una compensazione politica, non c’ entra proprio nulla. Sergio faceva l’ assessore, adesso è venuto’a farsi il mazzo’ in Regione, per aiutare una persona del suo stesso gruppo politico. Non c’ è paragone tra i due incarichi. Il suo è un sacrificio, casomai”.