Servizi segreti. Rutelli si dimette dal Copasir

Pubblicato il 20 Dicembre 2009 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Rutelli

“Dimissioni irrevocabili”. Così Francesco Rutelli chiude la sua esperienza al Comitato parlamentare per la sicurezza delle Repubblica annunciando ai suoi componenti le dimissioni.

Nella lettera, inviata venerdì scorso, Rutelli ricorda che la sua decisione “non è un atto dovuto”, poiché non è richiesto né dalle norme né dalla prassi; e, infatti, “si tratta di un caso unico di dimissioni per autonoma scelta politica dalla presidenza di una commissione parlamentare”: una decisione assunta dopo la nascita dell’Alleanza per l’Italia (di cui Rutelli è presidente) e il suo passaggio nel gruppo Misto del Senato,”perché il Copasir possa proseguire il suo operato con linearità, senza incontrare alcun ostacolo di carattere politico”.

Rutelli lascia quindi dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato tra cui,  l’audizione di Gianni Letta e del direttore del Dis, Gianni De Gennaro; il parere unanime del Comitato, trasmesso nella stessa giornata di venerdì, sulle modifiche al regolamento sugli organici del personale dei Servizi; la rimozione del segreto di Stato su parte dei documenti concernenti la sparizione in Medio Oriente dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo.

Rutelli rimarrà in carica sino alla convocazione della seduta per l’elezione del successore: la legge stabilisce che il Comitato deve essere presieduto da un esponente dell’opposizione; Rutelli ha informato del suo atto i presidenti dei gruppi del Partito democratico al Senato e alla Camera, Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, perché promuovano le intese per la proposta del nuovo presidente, che deve essere eletto dai 10 membri del Copasir a scrutinio segreto.

Ma già da questa mattina circolano voci sui nomi su cui puntare per il dopo Rutelli. Massimo D’Alema è il più accreditato. Gianni Letta avrebbe avviato le consultazioni, parlandone “con i leader del centrosinistra – in particolare con il nuovo segretario del Pd Pierluigi Bersani e anche con quelli del centrodestra. La figura di D’Alema viene considerata la più adatta per guidare ma commissione bicamerale che esercita la supervisione dei nostri 007” e sul suo nome ci sarebbe anche “il benestare” dei presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini.

Nella lettera, il presidente del Comitato ricorda “il lavoro senza precedenti” svolto dall’organismo parlamentare: in poco più di un anno e mezzo, 69 sedute, con 44 audizioni, 491 documenti acquisiti (per un totale di quasi 16 mila pagine), tre Relazioni al Parlamento. Infine, apprezzamento per i rapporti con Gianni Letta, Autorità delegata, e i dirigenti dei Servizi; ringraziamento ai funzionari e in particolare “a tutti i componenti del Comitato, per la lealtà, la riservatezza e lo spirito di collaborazione con cui hanno interpretato la loro funzione”.