Pdl contro “lo schifo”: 46 senatori firmano la sfiducia contro Riccardi

Pubblicato il 8 Marzo 2012 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Riccardi (Foto Lapresse)

ROMA – Il Pdl si impunta, il ministro Riccardi non può passarla liscia. E così l’ex ministro della Giustizia Nitto Palma è riuscito a raccogliere 45 firme di senatori per presentare una mozione di sfiducia individuale. I rapporti tra tecnici e Pdl non sono mai stati così tesi: mercoledì il segretario Alfano ha dato forfait all’incontro programmato con Monti, Bersani e Casini, “perché vogliono parlare di Rai e Giustizia”. Argomenti considerati un vero affronto. Poi, la sortita del ministro Andrea Riccardi, ciliegina su una giornata tesissima.

Un dialogo “privato” tra Riccardi e la collega Severino captato dai giornalisti e subito rimbalzato sulle agenzie: ”Hai visto?”, ha chiesto Severino. ”Voleva solo creare il caso”, ha risposto Riccardi riferendosi ad Alfano che non si era presentato da Monti. ”Vogliono solo strumentalizzare: e la cosa che più mi fa schifo del fare politica. Ma quei tempi lì sono finiti”, ha aggiunto il ministro, che in un altro passaggio del dialogo con Severino, a cui era presente anche il ministro della Sanità, Renato Balduzzi, ha anche detto: ”Loro hanno grossi problemi a trovare l’accordo sulla legge elettorale”.

“Schifo”: la parola non passa inosservata, il Pdl insorge, il ministro dirama a mezzo agenzie tardive e impacciate scuse. Non basta. Giovedì le 45 firme (non poche) dei senatori Pdl. Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello che frenano e tentano la mediazione per risolvere la situazione. Nella lettera inviata al presidente del gruppo Gasparri, Nitto Palma, come primo firmatario, insieme ai senatori Bruno Alicata e Luigi Compagna scrivono che “all’indomani di esternazioni del ministro Riccardi a dir poco scomposte e sguaiate, ci sembra – sostengono i firmatari – che il ricorso alla mozione individuale di sfiducia nei suoi confronti sia diventato gesto necessario ed urgente”. ”Può darsi – conclude la missiva – che lo strumento regolamentare sia discutibile, può darsi che le scuse del ministro Riccardi siano apprezzabili, ma per evitare che un governo del quale faccia parte il professore in oggetto abbia la nostra fiducia ci è parso imprescindibile puntare su un’iniziativa ad hoc del nostro gruppo”. In calce le firme di altri 43 senatori. Per ora.