Sicilia, è boom di baby-pensionati. Se hai un parente disabile lasci il lavoro anche a 45 anni

Pubblicato il 18 Giugno 2010 - 14:00| Aggiornato il 24 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana

Alla faccia dell’Europa che preme per alzare l’età pensionabile a 70 anni. E anche del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che nella manovra finanziaria “lacrime e sangue” ha previsto tagli alle pensioni e il ricalcalo, al ribasso, del trattamento di fine rapporto (Tfr) per gli statali. In Sicilia c’è chi, quasi ogni giorno, lascia il suo posto da dipendente della Regione anche a 45 anni e con soli 25 anni di contributi, contro i 40 anni di versamenti richiesti a tutti (gli altri) dipendenti pubblici. In maniera legale, anzi, legatissima.

A consentire i baby-pensionamenti nell’isola, come scrive Antonio Fraschilla su la Repubblica,  è la legge 104 del 1992, che consente ai dipendenti della Regione non solo si prendere permessi per assistere un familiare disabile, ma anche di andare in pensione per accudire nel migliore dei modi il parente malato. Basta solo aver accumulato 25 anni di contributi per gli uomini e 20 per le donne.

Così negli ultimi due anni il numero dei prepensionamenti è raddoppiato. E c’è chi, addirittura, si è fatto adottare da una persona anziana invalida per poter andare in pensione prima. Come stupirsi?

Tra il 2004, anno in cui la legge è stata recepita in Sicilia (con ben 11 anni di ritardo rispetto a quella statale) e il 2007 erano circa un centinaio i dipendenti della Regione che usufruivano di questa possibilità. Nel 2008 e il 2009, invece, sono raddoppiati. Quest’anno, poi, con la manovra di Tremonti che spaventa i dipendenti regionali, si teme un’altra ondata.

Risultato: in Sicilia un terzo delle richieste di pensionamento dei dipendenti regionali viene avanzata richiamandosi alla legge 104, mentre l’età media di quelli che lasciano il proprio posto di lavoro è di soli 53 anni.

Così, per tentare di avere i tanto desiderati benefici della legge, ci si ingegna in tutti i modi. Noto è il caso di Pier Carmelo Russo, l’attuale assessore all’Energia, che ha chiesto di andare via da direttore della Regione a soli 48 anni per assistere il padre. Meno noto, ma più creativo, l’escamotage che una cinquantenne ha messo in atto per andarsi a rilassare dieci anni prima del previsto. Non avendo alcun parente disabile da accudire, si è fatta adottare da un’anziana che aveva il certificato e poi è andata in pensione. Un gioco da ragazzi.

Ma perché limitare questi privilegi alla sola Sicilia? Un decreto legislativo attualmente in discussione alla Camera mirerebbe a estendere i benefici a tutti i dipendenti statali, prevedendo per loro la possibilità di andare in pensione nelle stesse condizioni dei loro colleghi isolani, ma con il vincolo di tornare in servizio se il familiare muore.