Sicilia, Mariarita Sgarlata si dimette dopo il dossier sulla sua piscina abusiva

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2014 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Sicilia: Sgarlata si dimette, assessore inciampa su piscina

Mariarita Sgarlata

PALERMO – Mariarita Sgarlata alla fine si è dimessa. L’assessore al Territorio della Regione Sicilia lascia la poltrona dopo giorni di polemiche, in seguito all’accertamento disposto dalla Procura di Siracusa per presunte irregolarità nella realizzazione di una piscina nella sua villa al mare. “Si è spezzato il rapporto di fiducia col governatore Crocetta”, dice. Ma appena 72 ore fa aveva assicurato di non volersi dimettere, derubricando le accuse sul suo conto a vile “metodo Boffo”.

Cooptata in giunta prima in quota Megafono con delega all’Ambiente e poi in quota Pd post-rimpasto, l’assessore Sgarlata ha dovuto fare marcia indietro dopo alcune considerazioni di Crocetta: il presidente della Regione dopo aver trasmesso gli atti di una relazione degli ispettori ai Beni culturali che contestavano le presunte anomalie nei confronti dell’assessore alla procura di Palermo, aveva bollato la vicenda come “una leggerezza politica”.

Le dimissioni dell’archeologa arrivano nel giorno in cui il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, ha annunciato che il partito toglierà l’appoggio al governo Crocetta e a poche ore da un vertice del gruppo parlamentare dei democratici proprio sulla crisi politica.

“Proprio perché consapevole di voler continuare il mio impegno all’interno del Partito Democratico ma, al tempo stesso, di voler porre un freno ad un clima di veleni che rischia di danneggiare il futuro del partito, credo sia giusto che io rimetta il mio mandato da assessore”.

Sgarlata aggiunge che

”recenti dichiarazioni di stampa da parte del Presidente Crocetta evidenziano che il rapporto di reciproca fiducia con il quale ho iniziato questa entusiasmante avventura si è incrinato.

La mia persona – prosegue – la mia storia e le tante iniziative che ho portato avanti e concluso in questi mesi parlano da sole. La crescente confusione del quadro politico, in particolare del rapporto tra il Governo regionale e il Partito Democratico, comporta la difficoltà, per ogni assessore che si riconosce nella proposta politica del Pd, di poter svolgere con serenità il proprio lavoro, essendo imbrigliato in meccanismi e strategie che non consentono alcuna continuità nell’azione politica e istituzionale”.