PALERMO – Il presidente della Provincia di Agrigento, abolita insieme alle altre province siciliane da Rosario Crocetta, ha nominato due nuovi assessori a 10 giorni dalla fine del mandato. Un totale di 10 assessori per la giunti di Eugenio D’Orsi, scrive Repubblica, debitamente rinnovata con 10 nuovi stipendi da 4mila euro lordi che pesano sui cittadini. Poi ci sono Nicola Bono, a capo della Provincia di Siracusa, che assume consulenti per migliaia di euro e infine i viaggi “istituzionali” di Giovanni Avanti, presidente della Provincia di Palermo. Nonostante la spending review imposta da Crocetta, i presidenti delle province abolite chiudono i propri conti.
Un record per D’Orsi che in meno di 5 anni ha assegnato oltre 50 incarichi, cioè quasi un nuovo assessore ogni mese. Repubblica scrive che D’Orsi non ha fatto distinzione tra Pdl e Pd:
“Imbarcati senza distinzione esponenti del Pdl e del Pd. In ossequio alle alleanze ballerine del suo movimento, l’Mpa, e del suo leader Raffaele Lombardo. Anche per giustificare l’estrema giravolta D’Orsi si rifugia dietro alle indicazioni di un partito, Fratelli d’Italia, che alle ultime Politiche ad Agrigento ha preso l’1,2 per cento: «Avevo nominato un assessore di questo partito, Fatebenefratelli o come si chiama, ma dopo una settimana mi hanno detto di ritirarla. Io non volevo mortificare questa ragazza – dice D’Orsi – e ho cambiato tutta la giunta»”.
Oltre agli incarichi, D’Orsi ha altri problemi, scrive Repubblica:
” «Guardi, fosse per me lavorerei pure senza giunta: ma dobbiamo fare il bilancio e la legge non me lo permette. La prego di comprendere, non mi faccia passare per il cretino di turno, ho già altri guai», dice D’Orsi. Che fa riferimento al processo in cui deve rispondere di un episodio rivelato dalle «Iene»: il presidente avrebbe fatto piantare nel giardino della sua villa 40 palme acquistate dalla Provincia al costo di 150 euro l’una”.
Anche a Siracusa prima della legge taglia-Province il presidente Nicola Bono ha partecipato alla corsa alle assunzioni, scrive Repubblica:
“E’ stato assunto alla guida del servizio Avvocatura, in seguito a un bando che ha provocato aspre polemiche, Giovanni Mazzone, capo di gabinetto di Bono, originario del paese di Avola come il suo dante causa. Malgrado le norme sulla spending review e la mannaia sulle Province che incombe da anni e che avrebbe potuto sconsigliare nuove assunzioni”.
Non solo Mazzone, il presidente Bono ha assunto anche Mario Antonuzzo, un geologo per una consulenza da 70mila euro come “esperto di fondi strutturali. Ultimi sprechi anche a Palermo, dove Giovanni Avanti è volato, a spese della provincia, ad una fiera internazionale del mercato agroalimentare a San Pietroburgo, scrive Repubblica:
“Missione istituzionale pagata con i fondi comunitari programmata già da mesi, precisa il presidente. Che una certa propensione alle puntate fuori porta l’aveva manifestata pure nel 2012. A novembre, in occasione di un gala organizzato dagli emigrati siciliani, soggiornò 10 giorni fra New York e Washington per una spesa di 11.191 euro. A dicembre una missione a Bruxelles costata quasi 1.200 euro. Frequenti spostamenti che impongono la conoscenza delle lingue. E Avanti ha frequentato infatti un corso d’inglese. Costo 2.475 euro. E fattura a carico della Provincia. O di quel che ne rimane”.
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