Sicurezza. Le ronde sono legali, si può fare. Finora le hanno fatte i partiti

Pubblicato il 14 Maggio 2009 - 13:51 OLTRE 6 MESI FA

E alla fine sono diventate legali anche le ronde, anzi «i volontari per la sicurezza» come recita il testo di legge. La memoria corta del sistema delle comunicazioni di massa le aveva quasi dimenticate, attratto dalle immagini vivide dei medici-spia e dei presidi-spia. Ma questi sono svaniti, le ronde sono diventate realtà. Le potranno organizzare i sindaci, non saranno armate, dovranno essere registrate in un albo e rispettare un regolamento. E non potranno essere finanziate dallo Stato. Tutte opportune garanzie.

Dovranno, dovrebbero le ronde aiutare le forze dell’ordine, controllare il territorio, segnalare. Non dovranno, non dovrebbero intervenire direttamente, fermare qualcuno per strada, impartire istruzioni, chiedere documenti. Tutto giusto. Una sola domanda non ha trovato risposta: come si farà a impedire che le ronde, quasi tutte quelle che si sono viste in concreto avevano questa caratteristica, siano formate e reclutate su base di appartenenza politica? Si spera siano ronde di cittadini, di fatto saranno ronde di partito o quasi, nel meno peggio dei casi guardia civica del sindaco. Il passo verso la polizia di partito è lungo ma non impossibile.