Sicurezza: stop alle ronde e poi dalla Camera schiaffo alla Lega

Pubblicato il 8 Aprile 2009 - 13:56 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni si dichiara furibondo per lo stop della Camera alle ronde e all’allungamento della detenzione degli immigrati nei Cie (centri d’identificazione e espulsione). In una conferenza stampa al Viminale, Maroni giudica la sconfitta «un irresistibile richiamo a riprendere con maggiore vigore gli sbarchi in Italia». La bocciatura dell’articolo 5 – prosegue il ministro – «è un vero e proprio indulto per i clandestini».

Le ronde segnano il passo, i centri di espulsione non potranno trattenere gli “ospiti” per sei mesi di fila. Doppio colpo al marchio leghista sul decreto sicurezza.  La pausa di riflessione, di fatto uno stop alle ronde, era stata il frutto di un accordo tra maggioranza e opposizione: rinviare la decisione appunto sulle ronde in cambio del non ostruzionismo sull’intero provvedimento.

Poi alla Camera si è votato a scrutinio segreto:  due emendamenti sostanzialmente identici di Pd e Udc sono stati approvati (232 voti a favore, 225 contrari e 12 astensioni). Sopprimono l’articolo 5 del decreto legge sulla sicurezza, che aumentava a 180 giorni il tempo di permanenza nei Cpt degli immigrati. L’articolo era stato fortemente voluto dalla Lega Nord, che ha chiesto la sospensione immediata dell’esame del provvedimento.