Simone Scarabel (M5s), dopo bufera paga la multa. Ma si dimette
Pubblicato il 30 Settembre 2016 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA
VENEZIA – Alla fine la multa l’ha pagata ma lo hanno invitato anche a dimettersi. Si è chiusa così la parabola di Simone Scarabel, ormai ex capogruppo in Regione Veneto del Movimento 5 Stelle, finito sulla graticola per quel “toglietemi la multa” che aveva fatto storcere non pochi nasi. Alla fine ha scelto di pagare il dovuto, ma non è bastato a garantirgli l’assoluzione dei grillini e così ha lasciato pure l’incarico di presidente del gruppo consiliare. Resta comunque consigliere.
Scarabel era stato multato perché fotografato dall’autovelox sulla Statale “Romea” mentre andava a 113 all’ora laddove c’era il limite di 90. Fin qui tutto normale, se non fosse che il politico ha presentato ricorso per la multa su carta intestata del Movimento 5 stelle, chiedendo al comando della polizia locale di toglierla per presunte irregolarità e agendo in entrambe le vesti di politico e cittadino.
Nell’ordine Scarabel ha: 1) Chiesto “l’accesso agli atti” in una lettera in cui, come consigliere regionale, ha presentato 34 richieste; 2) Chiesto l’annullamento del verbale ai sindaci di Codevigo e Arzergrande su carta intestata “Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle”; 3) Presentato ricorso al giudice di pace tramite avvocato. Salvo poi tornare sui suoi passi e pagare la multa.
Una multa per eccesso di velocità può capitare a tutti, ma chiederne l’annullamento su carta intesta del gruppo consiliare come avrebbe fatto Simone Scarabel, ha il sapore di vecchia politica più che di nuovo che avanza.