Monti-Fornero ricompattano i sindacati. 200mila con Cgil-Cisl-Uil contro governo

Pubblicato il 16 Giugno 2012 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mario Monti ed Elsa Fornero fanno il miracolo: ricompattano i sindacati che scendono in piazza uniti e con dietro, dicono, “minimo 200mila persone”, per protestare contro la politica del rigore del governo, per chiedere più Welfare, più equità nel lavoro, meno tasse… Cgil, Cisl e Uil e il loro popolo si stringono dietro il comune slogan “Il valore del lavoro”.

Chiedono un cambio di passo e minacciano che se questo non avviene torneranno altre volte in piazza, anche con scioperi generali. Camusso avverte: ”Diciamo a questo governo: cambi agenda subito e sappia che se non cambia, saremo nelle piazze, continueremo perché non ci rassegniamo. Se le risposte non ci saranno, torneremo nelle piazze e ci torneremo presto”.

Numeri. Secondo gli organizzatori, sono presenti più di 200mila persone. Ma il sindacato “continuerà a mobilitarsi in tutta Italia per il lavoro e per la crescita”, fa sapere il leader della Cisl Raffaele Bonanni. “E’ solo l’inizio – gli fa eco dal palco il segretario della Uil Luigi Angeletti -. Nelle prossime settimane proclameremo altre iniziative di mobilitazione”.

Partito da Piazza Esedra intorno alle 10, il corteo è arrivato in Piazza del Popolo, dove concludono il raduno gli interventi dei tre segretari generali. Sul palco, anche Placido Rizzotto, nipote del sindacalista ucciso dalla mafia a Corleone nel 1948, Vittorio Battaglia, lavoratore terremotato dell’Emilia, una delegazione di studenti di alcune scuole di Mesagne per annunciare nei prossimi giorni un concerto in ricordo di Melissa Bassi, la studentessa uccisa dall’attentato alla scuola ‘Morvillo-Falcone’ di Brindisi.

Camusso. A spiegare le ragioni della manifestazione unitaria di Roma, partita alle 10 di sabato 16 giugno da piazza Esedra, è la leader della Cgil Susanna Camusso: “Cigl Cisl e Uil sono in piazza oggi per le ragioni del cambiamento perché l’agenda politica per ora ha prodotto solo iniquità e diseguaglianza e non ha dato risposte sul lavoro e sullo sviluppo. Chiediamo il cambiamento dell’agenda politica, senza non ci sono prospettive per il Paese”.”C’e’ il rischio che dopo tanti annunci i vantaggi siano pochi – ha detto Camusso – Non si coglie un effettivo cambiamento non c’e’ quella svolta – ha detto – che serve al Paese”.

”Di annunci si può anche morire se non si fanno cose” in favore del lavoro, della crescita, della riduzione delle tasse, dice la leader Cgil rivolgendosi al governo e sottolineando di aver ”sentito troppi annunci in questi mesi”.

”L’impressione – afferma Camusso parlando dal palco – e’ che l’Europa stia diventando l’alibi per non fare, per non dare risposte” a partire dal lavoro. ”Ci vuole subito, non fra qualche mese, un’altra politica economica” per affrontare le ”incertezze” che oggi ci sono e che non si risolvono, invece, ”se si fanno troppi annunci”. Le riforme portate avanti, compresa quella del lavoro, ”non hanno cambiato la condizione delle persone, anzi in molte cose le hanno peggiorate. Non servono cose roboanti, servono cose concrete”, prosegue Camusso rivolgendosi anche al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e domandandogli ”quando risolve, quando da’ una risposta di prospettiva ai tavoli aperti sulle crisi aziendali”. ”Vorremmo che questo governo si ricordasse che il Paese e’ fatto da persone e queste non devono pagare gli errori commessi”, ammonisce Camusso.

Sull’Imu la Camusso attacca:  ”L’Imu cosi’ non va bene, non va bene che chi ha grandi patrimoni immobiliari paghi meno di un pensionato. Non e’ un modo di fare cassa” sul lavoro.

Sugli esodati dice: ”Martedi’ il governo dovrà rispondere” sulla questione degli esodati riferendo al Parlamento ”vorremmo suggerirgli che si presenti dicendo che c’e’ una norma generale che riconosca che tutti questi lavoratori andranno in pensione con le norme precedenti. Non vogliamo una norma di principio ma che dia una risposta a tutti”, insiste Camusso.

Sulla spendign review: “Tagliare le retribuzioni pubbliche non è fare spending review”, ha detto Camusso.

Bonanni. ”Ci aspettiamo che il ministro Fornero corregga il suo errore”, ha detto Bonanni. Secondo il leader della Cisl la vicenda esodati ”è il risultato di iniquità e spregiudicatezza e il frutto malefico della mancanza di confronto e concertazione”.

Sui numeri relativi agli esodati ”all’inizio si sono dette un sacco di bugie. I numeri il ministro Fornero li ha. Non dica chiacchiere. Si sono persi troppi mesi, spero nei prossimi giorni ci siano risposte, altrimenti faremo altre mobilitazioni”, dice. Gli esodati ”sono il simbolo – aggiunge – della peggiore cosa che si è commessa senza concertazione”.

Il sindacato ”continuerà a mobilitarsi in tutta Italia per il lavoro e per la crescita”, ha detto il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni sottolineando che il sindacato non ha mai smesso. ”Vogliamo la crescita – ha detto Bonanni – ma questa non si fa con le tasse o con la riduzione di stipendio e pensioni. Fanno la terapia contraria a quella che serve”.

”Senza confronto, senza concertazione le lobby fanno quello che vogliono e i poteri forti e le loro forme di giornali e tv fanno oscuramento delle emergenze sociali – aggiunge – Faremo resistenza a questo modo di procedere. Continueremo la nostra battaglia”, aggiunge.

Angeletti. ”Le migliori bugie che ci vengono propinate sono solo una parte della verita’. La verita’ intera e’ che chi ci governa non sta facendo tutto quello che ‘e necessario e utile per far si’ che questo paese esca dalla crisi”. Cosi’ il leader della Uil, Luigi Angeletti, parlando dal palco della manifestazione unitaria. ”Un governo tecnico non deve fare annunci, deve fare, deve cambiare, deve fare delle scelte . Smetta di fare annunci sulla crescita, su piani faraonici, siamo precipitati nella recessione”.

Angeletti aggiunge: “Questa politica economica ci sta portando allo sfascio. C’e’ una via diversa che non mette in discussione ne’ il risanamento ne’ la possibilita’ per lo Stato italiano di essere un problema o un pericolo ed e’ quella di spostare le risorse sul lavoro. Si devono ridurre le tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Serve una vera svolta”.

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, manda a dire Angeletti, ”deve risolvere il problema degli esodati, perche’ questo problema lo ha creato lei. Era stata avvertita. Mi sono stufato. Ora non dica che non puo’ discutere”.

Poi promette che la manifestazione di oggi di Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, il Welfare e per cambiare il fisco ”è solo l’inizio. Nelle prossime settimane proclameremo altre iniziative di mobilitazione”.