Il sindaco di Bologna Flavio Delbono interrogato 5 ore: “Sono sereno”

Pubblicato il 23 Gennaio 2010 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA

«Sono molto sereno e rassicurato», in merito alle missioni istituzionali «abbiamo fornito ampi elementi per dimostrare l’uso corretto delle risorse pubbliche e abbiamo fornito anche documenti ed elementi testimoniali che possono attestare la correttezza del mio comportamento»: questo il commento del sindaco di Bologna, Flavio Delbono, al termine dell’interrogatorio in procura a Bologna durato cinque ore.

Il sindaco è sotto indagine per abuso d’ufficio, peculato e truffa aggravata per il presunto uso improprio di risorse pubbliche a fini privati quando era vicepresidente della Regione Emilia Romagna. Dopo essersi difeso dalle contestazioni in merito ai viaggi istituzionali all’estero compiuti assieme all’ex compagna ed ex segretaria Cinzia Cracchi (anche lei indagata per peculato e abuso d’ufficio) ha rilasciato dichiarazioni spontanee su gli altri tre aspetti dell’inchiesta: il bancomat intestato all’amico Mirko Divani e dato in uso all’allora fidanzata, la cosiddetta “pista Bulgara” e gli incontri avuti con la Cracchi durante le indagini.

Il sindaco ha poi annunciato che presto parlerà della vicenda anche ai cittadini bolognesi. Il verbale dell’interrogatorio, come spiegato dal legale di Delbono Paolo Trombetti, è stato secretato. Riferendosi in particolare ad un viaggio a Santo Domingo in cui Delbono figurava, invece, in missione per conto della Regione in un’altra località (per il quale è stata contestata l’accusa di truffa aggravata) Delbono ha parlato di «un errore dell’ufficio probabilmente indotto da un’incomprensione che ha prodotto un rimborso non dovuto a mio favore di circa 400 euro. Ovviamente sarà mia premura provveddere alla restituzione di queste risorse non dovute alla Regione Emilia Romagna».

Nella seconda parte dell’interrogatorio Delbono ha rilasciato dichiarazioni spontanee affrontando, tra gli altri, la vicenda del bancomat intestato ad un amico e collaboratore del Cup, Mirko Divani, dato in uso per 4 anni alla sua ex fidanzata: «si tratta di un’operazione – ha spiegato il sindaco – assolutamente tra due amici, non c’è nessun legame di affari. Un’operazione che nasce per una restituzione di un’anticipazione che avevo fatto a lui per l’acquisto di una casa che poi non si è materializzato». Il sindaco ha poi sostenuto che sul bancomat oggetto di indagini c’erano «soldi miei dati al titolare di quel conto» e secondo il suo avvocato i soldi transitati nella carta sono “una somma modesta”.

Altro argomento affrontato dal sindaco si riferisce alla cosiddetta “pista bulgara” cioè diversi viaggi compiuti da Delbono in Bulgaria. «Non c’è nessuna pista – ha detto – c’è semplicemente una mia quota di una società in Bulgaria con un commercialista bolognese. Società che nasce nel 2006, che aveva fatto due acquisti immobiliari e poi una cessione immobiliare. Ovviamente, alla luce del sole, questi movimenti sono registrati nella mia dichiarazione dei redditi. Non c’ènessuna pista, nessun segreto» .

Delbono ha poi ammesso di aver incontrato la sua ex fidanzata Cinzia Cracchi: «Non ho mai detto – ha sostenuto il sindaco – di non aver mai incontrato Cinzia Cracchi. L’ho incontrata personalmente in un bar del centro e, durante gli ultimi due mesi, in presenza di un testimone». Delbono incalzato dai cronisti si è poi innervosito alla domanda sulle sue possibili dimissioni: «Non commento – ha tagliato corto – abbiate un po di rispetto».