Sisma Centro Italia 2016. Gasparri: Giustizia per vittime di natura e politica

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 24 Agosto 2020 - 09:57 OLTRE 6 MESI FA
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Grillo, Gasparri: giustizialista d’assalto indagato per reato voluto dai grillini (foto Ansa)

Oggi si compiono quattro anni dal sisma  del 2016 che ha colpito il Centro Italia. Ma la ricostruzione  procede a ritmi lentissimi.

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri chiede “giustizia per le persone vittime della natura e della cattiva politica.”

Dopo i danni del terremoto del 2016 nelle Marche, in Umbria, nel Lazio e in Abruzzo ci sono persone che vivono ancora nei container. A titolo di esempio, un container ad uso abitativo standard con servizi misura circa 40 mq, uno senza è di circa 30mq. In prefabbricati (le “Sae” soluzioni abitative d’emergenza che secondo il sito della protezione civile misurano 40, 60 e 80 metri quadri) in alberghi o in affitto con contributo dello Stato, comunque fuori dalla propria abitazione.

“A quattro anni dal terremoto che colpì l’Italia centrale– commenta Maurizio Gasparriabbandono, tradimenti e bugie sono il drammatico bilancio che le popolazioni soffrono sulla loro pelle, beffate anche da chi ha costruito sulle disgrazie della propria gente  traballanti carrierine politiche.

Il Pd poi ha colpe enormi. Ha lottizzato con vari esponenti di vertice il ruolo di commissario, considerato una ‘poltrona’ da elargire e non una missione da assolvere.

Lo stesso Legnini (On. Avv. Giovanni Legnini Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 n.d.r) non può negare le cifre di un fallimento drammatico.

Macerie, terre abbandonate, inerzia: Zingaretti, anche nel suo ruolo territoriale, è con Conte nella lista dei principali colpevoli di questo tradimento. Una grande vergogna che ricade su Pd, grillini e renziani.

Di fronte ad analoghe tragedie altri mostrarono ben altre capacità.

Chiediamo giustizia per i cittadini dell’Italia centrale vittime della natura e della cattiva politica”, conclude il senatore forzista.

Cronologia del sisma del 2016 nel Centro Italia

Il 24 agosto del 2016 alle ore 03:36 (italiane) una scossa di magnitudo 6.0 della scala Richter colpì una ampia parte dell’Appennino centrale tra i comuni di Norcia e Amatrice.

L’epicentro fu localizzato in prossimità del comune di Accumoli e l’area epicentrale si estese al confine tra le regioni Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo.

La sera del 26 ottobre 2016 altre due potenti scosse, la prima di magnitudo 5.4 e la seconda di magnitudo 5.9  con epicentri al confine umbro-marchigiano colpirono i comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera in provincia di Macerata.

Il 30 ottobre 2016 tra i comuni di Norcia e Preci, in provincia di Perugia il terremoto più forte di tutti. Una scossa di magnitudo 6.5 fece crollare la basilica di Norcia e alcune chiese importanti. Il piccolo paese Castelluccio di Norcia venne giù per più della metà.

Ma a pochi mesi di distanza…

A pochi mesi di distanza, il 18 gennaio 2017 quattro forti scosse di magnitudo superiore a 5, con massima pari a 5.5, flagellarono i comuni aquilani di Montereale, Capitignano e Cagnano Amiterno sedi degli epicentri.

Il rapporto sulla ricostruzione

A quattro anni dal primo degli eventi sismici del 2016, quello che il 24 agosto ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, il 22 agosto è stato pubblicato il rapporto sulla ricostruzione. Il documento illustra lo stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica nel Centro Italia. Si parla di 80 mila edifici che risultavano inagibili, 30 mila con danni lievi e 50 mila, il 62% del totale, con danni gravi.

Nella prefazione del Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini al rapporto si legge di 5.325 progetti approvati nei quattro anni passati, di cui 2.544 realizzati; 2.758 cantieri in corso per la ricostruzione privata; le opere pubbliche finanziate sono 1.405, delle quali concluse 86 ed i cantieri aperti attualmente sono 85; di vedere aperti almeno 5.000 cantieri privati e pubblici  per la prossima primavera, con un ritmo crescente nei mesi e negli anni successivi”.

Sintesi del rapporto (documento originale reperibile dal sito sisma2016.gov.it )

“Questo rapporto fa il punto sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica nel Centro Italia a quattro anni dal primo degli eventi sismici del 2016, quello che il 24 agosto ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, sulle Ordinanze varate e le azioni intraprese dal nuovo Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, che si è insediato il 28 febbraio scorso, nonché sulle misure legislative varate da Governo e Parlamento in questa prima parte del 2020 che hanno un impatto sulla ricostruzione stessa.

La ricostruzione privata

Nel primo semestre 2020 la ricostruzione, che già procedeva molto lentamente, è stata pesantemente condizionata dal blocco delle attività e dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria per il Covid-19. A fronte di 80 mila edifici che risultavano inagibili in base alle schede Aedes, Fast e perizie per la valutazione iniziale del danno, 30 mila con danni lievi e 50 mila con danni gravi, dal momento del sisma al 30 giugno 2020 sono state presentate 13.948 richieste di contributo per la ricostruzione. Di queste, 5.325 sono state accolte, 678 respinte e 7.945 risultano in fase di lavorazione secondo la vecchia procedura, che prevede tempi medi di istruttoria di circa un anno, e che è stata radicalmente modificata dall’Ordinanza 100 del 9 maggio scorso.

Per imprimere un’accelerazione a questo processo l’Ordinanza 100, che attua un principio previsto da una legge del 2019, attribuisce ai professionisti il compito di autocertificare le conformità urbanistiche e determinare l’importo del contributo per la riparazione o la ricostruzione dell’immobile, e stabilisce tempi massimi per i compiti dei Comuni, degli Usr, delle eventuali Conferenze chiamate a esprimersi sui vincoli. […] […]L’atto conclusivo di questo ampio e incisivo processo di revisione delle norme sarà costituito dal Testo Unico della ricostruzione privata che dopo un’ampia consultazione sarà varato entro il mese di ottobre, e con il quale saranno affrontati e rivisti gli ultimi aspetti tecnici ed i problemi ancora irrisolti, nonché abrogate tutte le vecchie norme incompatibili.

Un percorso condiviso

Questo percorso è stato fin qui ampiamente e positivamente condiviso con i Governatori delle Regioni colpite, Con i Sindaci, i rappresentanti delle Professioni Tecniche, le Associazioni ed i Comitati dei cittadini colpiti dal sisma. Chiuso il cantiere normativo, è indispensabile che tutti ora si adoperino per far aprire i cantieri della ricostruzione, che non può più attendere.

La ricostruzione pubblica

Lo stato di avanzamento della ricostruzione pubblica è ugualmente in forte ritardo. La causa dell’estrema complessità delle procedure, di molti interventi necessari soprattutto nei Comuni più danneggiati dal sisma.

Ma anche dalla frammentazione delle stazioni appaltanti, dalle difficoltà di molti Comuni a dedicare alla ricostruzione professionalità adeguate. A fronte di 2,1 miliardi di euro impegnati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, circa 10% del totale. A questi si aggiungono 26,8 milioni di euro concessi direttamente ai Comuni, con l’Ordinanza 104, per il completamento di interventi già avviati e la realizzazione di nuove piccole opere. Le varie Ordinanze dei Commissari hanno individuato e finanziato il ripristino di 1.405 opere pubbliche (tra le quali 250 scuole), 942 Chiese, ma anche 172 microzonazioni e 94 perimetrazioni nei centri più colpiti, già eseguite. In questi quattro anni sono stati ultimati 86 lavori sulle opere pubbliche e altri 85 sono in corso (le scuole concluse sono per ora 17 e ci sono 6 cantieri in esecuzione), e sono state ripristinate 100 Chiese, con altri 45 cantieri aperti.[…] […] Il recente Decreto Legge di agosto, oltre alla proroga dello stato di emergenza a tutto il 2021, prevede l’avvio della stabilizzazione del personale impiegato a tempo determinato nei Comuni per la ricostruzione, che potrà fornire un’ulteriore spinta alla ricostruzione. Entro poche settimane, inoltre, sarà ultimata la revisione e riprogrammazione del piano delle opere pubbliche avviata dal Commissario con le Regioni e gli Uffici Speciali, aggiornando le priorità e le dotazioni di spesa, per far partire, sfruttando appieno le semplificazioni appena introdotte, il massimo numero di cantieri possibile.

Le misure di sostegno all’economia

Nel corso del semestre, in coincidenza con l’emergenza Covid-19, si è deciso di fornire al sistema impegnato nella ricostruzione post sisma tutta la liquidità possibile, con il pagamento dell’anticipo del 50% ai tecnici sui progetti presentati e il pagamento alle imprese dei lavori effettuati nei cantieri. Nello stesso tempo si è avviata la costituzione della Cabina di Regia a Palazzo Chigi, cui è demandata la finalizzazione di un Fondo da 50 milioni di euro per il 2020 al sostegno delle attività produttive.[…]

Fonti: Uff. Stampa senatore Gasparri; sisma2016.gov.it