Sondaggi, come ti aggiro il divieto: i 100 di Beppe Grillo incubo dei big

Pubblicato il 18 Febbraio 2013 - 11:25| Aggiornato il 11 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sondaggi vietati, sondaggi mascherati da opinioni: per aggirare il coprifuoco scattato l’8 febbraio, spuntano qua e là mezze rivelazioni, numeri sostituiti da trend, immancabili rimonte per sé, rovesci annunciati per gli altri. Denominatore comune, l’inarrestabile ascesa di Grillo che con un’agguerrita pattuglia di 100 incursori potrebbe terremotare il Parlamento.

Alessandro Sallusti, su Il Giornale del 17 febbraio, se la prende con l’ipocrisia dello stop, con il quale “lo Stato-dietologo tiene a stecchetto i propri pazienti-elettori e di cui mostra di non fidarsi molto”. Oltre a ricordare i più creativi aggiramenti sul web (il sito notapolitica.it fornisce i numeri travestendoli da risultati ippici) si incarica da solo di recitare i suoi personali “voti” (nel senso di desideri che solo nominandoli si spera diventino realtà). Per il “presunto trionfatore” Grillo rispolvera il proverbio “piazze piene, urne vuote” (alludendo alle manifestazioni oceaniche della sinistra non suffragate dal consenso elettorale).

Al Nord, secondo Sallusti, l’asse Pdl-Lega tiene bene, anche se scommette su un avviso di garanzia per Maroni quale ultima disperata intromissione della magistratura nella competizione elettorale. Poi rivela quello che pretende di sapere (ci dobbiamo fidare):

“Berlusconi parla di sorpasso avvenuto. Non posso confermare – la legge me lo impedisce -, ma in coscienza non me la sento di smentire. Posso solo aggiungere che Ingroia, sull’ala sinistra, piace più di Vendola, e questo complica di molto le cose in casa Pd. Un segnale in questo senso è proprio lo spot a Monti del compagno presidente Napolitano, che i sondaggi li conosce bene: o Monti cresce o, stando ai fatti, il vecchio presidente non riesce neppure stavolta, per fortuna l’ultima, a insediare a Palazzo Chigi un premier di sinistra”.

Un informatissimo lettore del Giornale ha risposto a Sallusti citando una fonte qualificata, Capezzone, in lista in Piemonte per il Pdl: “Sondaggi più veri portano Monti a … dal PDl in Lombardia, Bersani …. anche in Campania e Lazio” . Come una fotografia vista attraverso il suo negativo, dal tono e dai bersagli scelti negli ultimi comizi, il sito Huffington Post rileva come il tutti contro Grillo dimostri il “rally” di M5S della settimana scorsa:

Berlusconi urla al “pericolo”. Gli altri già fanno i conti: “Con cento deputati è collasso”

Un vero “tsunami” è quello di Grillo, che modifica strategie e sovverte priorità. Berlusconi adesso si concentra su di lui, sostituendo Monti nel ruolo di nemico pubblico numero 1. Quagliariello evoca addirittura “Weimar”. Il finiano Carmelo Briguglio vuole una commissione d’inchiesta parlamentare sull’incidente-omicidio del comico, come fanno in America per ogni candidato presidente, spiega. Insomma, i sondaggi banditi dalla porta principale, rientrano dalla finestra dei commenti e delle prese di posizioni ultimative dei politici: a destra si grida che Grillo fa vincere la sinistra, a sinistra si stimano in anticipo i danni di un Parlamento dove cento deputati a 5 stelle presiederanno commissioni, condizioneranno provvedimenti, impediranno al centrosinistra di governare. Si vedrà, intanto registriamo, senza sondaggi a portata di mano, che le intenzioni di voto continuano a premiare il comico.