Sondaggio dell’Espresso: il prossimo premier sarà Montezemolo

Pubblicato il 7 Gennaio 2010 - 14:00| Aggiornato il 3 Settembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

Metti un quarto di milione di italiani più o meno di centro sinistra quanto a opinioni politiche, più o meno attenti alla politica perché lettori abituali di un settimanale politico appunto e più o meno acculturati perché questa è la caratteristica dei lettori “seriali”. Chiedi loro per tre mesi di far sapere via web quale presidente del Consiglio prevedono nella prossima legislatura. Prevedono più che vogliono, infatti la risposta è frutto di un “calcolo” più che di una preferenza. E il risultato sarà: Luca Cordero di Montemolo premier, con 60.209 indicazioni su 250mila e passa pronunciamenti.

Sono i lettori de “L’Espresso” : sul suo sito il settimanale ha promosso un sondaggio, invitando i partecipanti ad indicare “virtualmente” il più probabile futuro presidente del Consiglio. Lanciata lo scorso 9 ottobre, l’indagine premia l’ex presidente di Confindustria con una larga maggioranza.

Certo, non si può considerare il test rappresentativo dell’intera pubblica opinione italiana. Il segmento d’opinione dove sono di casa i lettori de “L’Espresso” è culturalmente “marcato”. Ne è una prova l’ultima posizione occupata da Silvio Berlusconi, che ottiene solamente 4342 voti. Ma è solo una distanza politica che spinge i lettori del settimanale a non prevedere un’altra legislatura con Berlusconi premier? In parte sì, ma solo in parte. Forse hanno pensato che a quella data Berlusconi sarà altrove, magari al Quirinale.

Ma perché il primo posto schiacciante di Montezemolo ? Seguono a distanza gli unici altri due “candidati” che ricevono più di ventimila segnalazioni: sono il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Come si vede, in tutti e tre i casi non un nome che sia l’esito di una vittoria elettorale del centro sinistra in quanto tale. Insomma, c’è del metodo nella previsione.

Giù dal podio si trovano invece Bruno Tabacci (con 19400 voti), Giulio Tremonti (17228) e Marco Follini (16057). Più staccati altri nomi, considerati evidentemente fuori gioco per la poltrona di Palazzo Chigi dagli elettori virtuali: nell’ordine, Casini (14014), Frattini (13622), Letta (13344), Schifani (13263), Rutelli (12974) e D’Alema, penultimo con 12915 preferenze, proprio davanti a Berlusconi. Al di là delle “simpatie”, quel quarto di milione di italiani prevede un futuro presidente del Consiglio frutto di una diversa geografia politica ed elettorale.