Sondaggio Demos: crolla Pd, cresce M5s, Forza Italia-Lega pari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Giugno 2015 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA
Sondaggio Demos: crolla Pd, cresce M5s, Forza Italia-Lega pari

Sondaggio Demos: crolla Pd, cresce M5s, Forza Italia-Lega pari

ROMA – Crolla il Pd, Forza Italia resiste e pareggia con la Lega: è la fotografia del consenso dei partiti italiani scattata da Ilvo Diamanti per Repubblica. 

La rilevazione Demos fotografa l’esaurirsi della spinta che un anno, alle elezioni europee, fa portò i Democratici al 41%. Oggi il partito di Matteo Renzi è precipitato al 32%. Rimonta il Movimento 5 stelle, che tocca il livello più alto al 26%.

Scrive Diamanti su Repubblica:

“Dal sondaggio condotto nei giorni scorsi da Demos per l’Atlante Politico emerge un Paese deluso. Inseguito dai fantasmi del passato. Assediato “dal mondo”. Matteo Renzi e il suo governo non riescono più a rassicurarlo. E il suo partito, il PD, per questo, arretra vistosamente. Rispetto alle Europee di un anno fa. Ma anche rispetto agli ultimi mesi. Non per caso, le elezioni amministrative che si sono svolte nelle scorse settimane, in numerose regioni e città italiane, non sono andate bene per il Centrosinistra. Secondo 3 elettori su 4, avrebbero indebolito il governo.
Le stime elettorali, elaborate da Demos, lo mostrano in modo esplicito. Il Pd (o il PdR di Renzi, il discorso non cambia), scende al 32%. Quasi 9 punti in meno rispetto alle Europee del maggio 2014. Ma 4 punti in meno anche rispetto al sondaggio dello scorso marzo. Si tratta del dato più basso da un anno a questa parte. Mentre il M5s tocca il livello più alto: il 26%. D’altronde, alle recenti elezioni regionali, dove non aveva mai brillato, ha conseguito un risultato considerevole.

Così, Pd e M5s oggi appaiono più vicini. Come non era più avvenuto, dopo le elezioni politiche del 2013. Gli altri seguono molto distanziati. In primo luogo, la Lega di Salvini e Forza Italia, entrambi intorno al 14%. In competizione per la leadership della Destra. La rincorsa della Lega, dunque, sembra un po’ rallentata. Mentre FI, parallelamente, dopo mesi di declino, mostra capacità di “resistenza”, se non di rilancio.

La debolezza del Pd riflette, almeno in parte, la perdita di appeal del suo leader. Un effetto inevitabile, al tempo della personalizzazione politica. Matteo Renzi, infatti, oggi è valutato positivamente da circa il 41% degli elettori: 8 punti in meno rispetto a tre mesi fa. Ma oltre 30 rispetto a un anno fa. All’indomani del successo alle Europee. Resta, tuttavia, il leader più apprezzato, in Italia. Minacciato, però, da un sentimento anti-politico diffuso. Non per caso, i personaggi politici che gli si avvicinano maggiormente – e che aumentano il loro grado di popolarità – sono Matteo Salvini (37%) e Beppe Grillo (31%).

CORRUZIONE – La corruzione secondo il 47% degli elettori oggi sarebbe più diffusa rispetto ai tempi di Tangentopoli. Solo il M5s non sembra infettato questo male oscuro. E ciò contribuisce a spiegare la crescita dei consensi nei suoi riguardi.

IMMIGRATI – Gli immigrati che tentano di raggiungere le nostre coste, dal Nord Africa. A migliaia. Per proseguire, verso altri Paesi. Oltre metà degli italiani, il 51%, pensa che sia opportuno “respingerli” piuttosto che “accoglierli” (41%). Mentre gran parte degli intervistati si sente minacciata, comunque: disturbata, dagli “altri”, che stanno ai margini delle nostre città. Quasi il 70%, infatti, vorrebbe che i campi Rom venissero (eufemisticamente) sgombrati”.