Sondaggio Ipr, dopo l’aggressione aumenta la fiducia degli italiani in Berlusconi

Pubblicato il 21 Dicembre 2009 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

A una settimana dall’aggressione in piazza Duomo, sale la fiducia nel premier, nel governo e nel Pdl, ma anche nei due partiti d’opposizione, Pd e Udc, meno anti-berlusconiani; cade, invece, quella nell’Italia dei Valori. È quanto emerge dalla rilevazione mensile fatta dall’Ipr marketing per Repubblica.it.

La fiducia al presidente del Consiglio sale dal 45 al 48%, avvicinando così, in un risultato quasi paritario, quelli che danno un giudizio positivo all’azione di Berlusconi, a quelli che danno una valutazione negativa (49%). Il Governo invece rimane stabile al 40% e chiude l’anno con una tendenza al ribasso che dura ormai dal mese di maggio.

In questa speciale classifica sulla fiducia ai partiti che sono oggi presenti in Parlamento, risalta la forte crescita del Pdl, che con un balzo di quattro punti risale al 48% di inizio anno e aumenta il distacco rispetto agli altri partiti, che invece negli ultimi mesi si erano molto avvicinati alla vetta. Si evidenzia un netto crollo dell’Italia dei Valori, che perde ben sei punti e registra, al 35%, il suo peggior risultato assoluto. Con questo calo così marcato infatti, per la prima volta dall’inizio della legislatura, il Pd fa registrare un livello di fiducia più alto dell’Idv. Anche l’Udc, grazie alla crescita di due punti, chiude al 40% con il suo nuovo migliore risultato un anno che ha visto una progressione positiva; da Gennaio i centristi di Casini hanno fatto registrare una crescita di ben tredici punti. La Lega Nord invece rimane stabile al 31%.

Per quanto riguarda i ministri, invece, si registrano lievi oscillazioni che comunque determinano dei cambiamenti, soprattutto in vetta alla classifica. In testa, con il 62%, questo mese si trova Maurizio Sacconi, titolare del dicastero del Welfare, mentre immediatamente alle sue spalle si piazza, al 60%, un trio formato da Renato Brunetta (Funzione pubblica), Giulio Tremonti (Economia) e Roberto Maroni (Interni). Segue al 58% Angelino Alfano, titolare del dicastero della Giustizia, che anche questo mese non subisce cali. C’è spazio anche per il debutto del neoministro Ferruccio Fazio, al 50% alla sua prima rilevazione. In tutto il Consiglio dei ministri, comunque, solo in sei fanno registrare un aumento di fiducia rispetto ai precedenti sondaggi.