I sottosegretari di Letta: derby tra falchi Pd-Pdl

Pubblicato il 2 Maggio 2013 - 11:47| Aggiornato il 3 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I sottosegretari di Letta: derby tra falchi Pd-Pdl. E’ la partita più delicata per il governo appena nato: la nomina di vice e sottosegretari, con contestuale ed eventualmente compensatoria assegnazione delle presidenze delle commissioni. I posti a disposizione sono pochi: alla fine, se passa ilo criterio di una distribuzione paritaria, al Pd dovrebbero andare 18 poltrone, al Pdl 15, a Scelta Civica 3. I posti politicamente più rilevanti sono i numeri 2 per l’Economia e per le Comunicazioni.

Altro criterio, identico di quello che ha portato alla definizione della lista dei ministri, è l’esclusione dalla pattuglia degli ex ministri, i nomi ingombranti che potrebbero essere dirottati a presiedere qualche commissione parlamentare. Le manovre più febbrili riguardano i meno entusiasti del nuovo ordine fondato sulle larghe intese (o inciucio che dir si voglia). A destra i capigruppo Brunetta e Schifani (con Denis Verdini) spingono per riequilibrare i ministri di Alfano: i cosiddetti “falchi” si sentono sottostimati e sottorappresentati. Analogamente nel Pd gli scontenti della sinistra, imbarazzati per l’accordo con Berlusconi ed esclusi dalle prime poltrone, reclamano spazio.

Il derby per la poltrona del vice di Saccomanni all’Economia si gioca tra il Pdl Fassina (che però dice di non volere) o in alternativa Giovanni Legnini contro Luigi Casero o Alberto Giorgetti del Pdl. Il secondo di Giovannini allo Sviluppo Economico è destinato a fare il vice-ministro alle Telecomunicazioni: il Pd interdice la carica a un berlusconiano, il Pdl manovra per assegnarla a Catricalà (che non piace lo stesso a sinistra). Al Lavoro si contendono la poltrona Pier Paolo Baretta e Carlo Dell’Aringa (secondo il Sole 24 Ore) ma anche Epifani e Polverini (secondo La Stampa).

Per bilanciare il èpeso di Alfao il Pd potrebbe schierare Minniti o Fiano agli Interni. Agli Esteri in pole position Lapo Pistelli (Pd) e Biancofiore (Pdl). Alla Giustizia si fanno i nomi di Donatella Ferranti del Pd e Anna Maria Bernini del Pdl. Alla Difesa, ilo Pd manderebbe una tra Roberta Pinotti e Rosa Calipari.

Molte donne vicine a Berlusconi aspirano a un posto di responsabilità e visibilità: Jole Santelli, Annagrazia Calabria, Laura Ravetto, Micaela Biancofiore. Daniela Santanché non va bene come viceministro ma può consolarsi con la vicepresidenza della Camera al posto di Maurizio Lupi.

Tra le commissioni, quella giudicata più sensibile è quella Bilancio: il Pd reclama per sé la poltrona e propone Filippo Bubbico. Il Pdl oppone Raffaele Fitto. Per le commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato sono in vantaggio i Pd Finocchiaro e Cesare Damiano. Calderoli della Lega sembra favorito per guidare una commissione di vigilanza, in particolare quella sui servizi segreti.