Soumahoro Aboubakar, a sospendersi dovrebbero essere Bonelli e Fratoianni

Soumahoro Aboubakar, video con lacrime e ammissione in tv di qualche "leggerezza". Angelo Bonelli e l'ammissione del dubbio di una "leggerezza". Dalla somma delle "leggerezze" il maggior danno possibile all'accoglienza migranti: l'equazione fare accoglienza-fare soldi,

di Lucio Fero
Pubblicato il 25 Novembre 2022 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA
Soumahoro Aboubakar

Soumahoro Aboubakar, a sospendersi dovrebbero essere Bonelli e Fratoianni (foto ANSA)

Credevano di essere il gatto e la volpe o almeno i più lesti e audaci talent scout di democratici e alternativi soggetti sociali, erano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni due appassionati di figurine da talent show. Dovrebbero essere loro a sospendersi subito dall’onere di ogni scelta politica, per manifesto procurato danno alla loro casa, alla loro causa, ai loro valori, alla loro propaganda. Sospendersi, dopo essere stati sospesi, ipnotizzati, invaghiti, rapiti dal mondo immaginario della politica per immagini e sensazioni televisive. Bonelli e Fratoianni son riusciti a dar veicolo e sostanza, immagine corpo ad un profondo umore popolare. Non quello anti migranti, per quello basta la Lega di Salvini. Ma quello anti accoglienza, là dove neanche Salvini poteva, sfondava. Bonelli e Fratoianni hanno dato corpo e scena all’equazione: fare accoglienza uguale fare soldi. Legalmente, a cavallo della legalità, un piede o due fuori dalla legalità. Fa differenza certo, molta differenza. Ma l’equazione fare accoglienza-fare soldi è il maggior danno demolitorio all’accoglienza stessa che si potesse fare. Il più grande e convincente spot, convincentissimo spot a sostegno delle tesi e umori per cui si fa accoglienza per fare soldi l’hanno fatto Bonelli e Fratoianni. Lo spot Soumahoro Aboubakar.

Troppa scena…stroppia

Soumahoro Aboubakar che diffonde il video in cui piange, piange, piange non è un bel vedere. Qualunque sia il punto di vista. Si vede uno che non ci sta con la misura, straparla, stradice, strafà. Forse recita. Forse no, il che sarebbe anche peggio. Instabilità emotiva e soprattutto evidente alterata, disturbata percezione del reale. Uno che, a domanda su abiti firmati della compagna, risponde “moda è diritto umano”. Uno che, a domanda sulle sue fonti di reddito e sostentamento, risponde “ho scritto un libro”. Uno così appare e forse è ebbro, stabilmente ebbro, del proprio successo. Uno che neanche si accorge di quel che fa quando racconta di ripicche e lotte di soldi che animano il mondo Ubs (sindacati base autonomi) e le costellazioni di cooperative che non solo lavorano ma campano di accoglienza. Uno che mentre fa l’avvocato di se stesso squaderna lo squallore e la natura del business dell’accoglienza, l’affare dell’accoglienza. Uno coì può essere innocente di tutto, tranne che di malversazione politica dei voti che per lui sono stati chiesti e dati. Una figurina, un santino di quel campionario sociale di “buoni”  che una sociologia minima fino al grottesco costituisce ormai il bagaglio di “valori non negoziabili” della sinistra ormai illetterata perfino di se stessa: l’immigrato, il sindacalista degli immigrati, il guerriero anti caporali, l’uomo di colore venuto dall’Africa a giustizia mostrare…Nulla di così pesante e ponderoso, Soumahoro Aboubakar ha detto in tv di aver “commesso leggerezza” nel non guardar bene gli affari della mogie e suocera, Bonelli ha sussurrato al Corriere della Sera di aver commesso “leggerezza” nel candidarlo e candidarlo in prima fila come cavaliere senza macchia e paura. Insostenibili leggerezze di perduti e invaghiti nelle proprie, poche, parole e leggerissimi concetti.