Spending review: 7-8 miliardi per Iva, terremoto e deficit

Pubblicato il 25 Giugno 2012 - 18:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Scongiurare l’aumento dell’Iva a ottobre, ridurre (almeno in parte) il deficit e fronteggiare l’emergenza terremoto in Emilia. Visti i tagli della spending review il governo punta a ricavare 7-8 miliardi da destinare a queste voci. Una mini-manovra che il governo vorrebbe mettere a punto e licenziare dopo il vertice europeo del 28-29 giugno.

Intanto il Parlamento sta provvedendo ad alcune modifiche al decreto sulla spending review.

Niente tetto alle pensioni dei grand commis. Salta il tetto per le pensioni d’oro per i grand commis. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, infatti, la proposta di modifica al dl spending review a firma del deputato Guido Crosetto (Pdl) ha ricevuto il parere contrario del governo che si è però impegnato a ragionare sul tema in vista dell’esame del dl sviluppo. L’emendamento prevede che le pensioni ”erogate in base al sistema retributivo, non possono superare i 6.000 euro netti mensili. Sono fatti salvi le pensioni e i vitalizi corrisposti esclusivamente in base al sistema contributivo”. Se poi questa pensione è cumulata con altri trattamenti pensionistici erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, ”l’ammontare onnicomprensivo non può superare i 10.000 euro netti mensili”.

Annullamento gare. Una nota del Tesoro ha anche riferito che l’annullamento delle gare previsto da un emendamento approvato al decreto legge Spending Review al Senato ”avrebbe rilevanti impatti sulla finanza pubblica” per circa 1,2 miliardi. E’ quanto emerge da una nota del Tesoro depositata in commissione alla Camera. La modifica approvata dal Senato è stata presentata dal partito democratico che, secondo quanto scrive l’Ansa, non sarebbe intenzionato a fare marcia indietro.

Dalle ”valutazioni del dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e di Consip spa (società pubblica che gestisce la razionalizzazione della spesa pubblica) si evidenzia che dall’emendamento “deriva una situazione di incertezza per tutte le procedure svolte prima della data di entrata in vigore del decreto legge da cui deriverebbe certamente un rilevante contenzioso. L’eventuale annullamento, con conseguente necessità di bandire ex novo le procedure, avrebbe rilevanti impatti sulla finanza pubblica”.

“Per quanto concerne Consip spa, la soppressione della disposizione incide – si legge – sulle gare aggiudicate per l’affidamento dei servizi di Facility management uffici e per la fornitura di reti locali. La mancata stipula di tali convenzioni produrrebbe maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Essendo stati già conseguiti risparmi tra il 15 e il 20% la ”mancata stipula provocherebbe un impatto in termini di maggiori di circa 1.143 milioni per la prima convenzione e di circa 25 milioni per la seconda”.

L’incontro Governo-sindacati. Intanto l’incontro tra Governo e sindacati sulla spending review è slittato a dopo il Consiglio Europeo con il presidente del Consiglio Mario Monti.

Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa sarebbe infatti saltata l’ipotesi di riunione ipotizzata per il 27 giugno alle 19.30. La presidenza del Consiglio sarebbe orientata a convocare la riunione per il 2 luglio.

I sindacati avevano chiesto nei giorni scorsi un incontro urgente al Governo sulle ipotesi di tagli in particolare al pubblico impiego.