Spending review, Grilli: “Sulla sanità prestazioni garantite ai cittadini”

Pubblicato il 18 Luglio 2012 - 15:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I servizi sanitari ai cittadini non cambieranno per via della spending review. Lo garantisce il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. Il decreto sulla Spending Review ”pur determinando rilevanti economie di spesa e dunque una corrispondente riduzione del fabbisogno sanitario, mantiene inalterato il livello sia qualitativo che quantitativo dei servizi sanitari erogati ai cittadini”.

Il ministro ha spiegato che i tagli razionalizzeranno la capacità di Regioni e Province di acquistare beni e servizi. Risparmiando su questo fronte si abbasserà il finanziamento da parte dello Stato. Il tutto mantenendo inalterato il livello delle prestazioni ai cittadini.  ”In sintesi, le misure introdotte, impropriamente definite come tagli “lineari” – ha aggiunto Grilli – sono viceversa dirette a rendere efficiente la spesa di tutte le Regioni. Interessano tutte le aree di spesa degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, in quanto riguardano la generalità dei fattori produttivi impiegati e l’intera filiera interessata dall’erogazione del servizio pubblico (spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera, spesa per acquisti di beni e servizi, spesa per acquisti di prestazioni di assistenza ospedaliera e di assistenza specialistica e per acquisto di funzioni da privati, spesa di personale, standard dei posti letto e del tasso di ospedalizzazione) disponendo, da un lato, in modo diretto e immediato alcune economie di spesa, dall’altro legittimando le azioni di riqualificazione ed efficientamento anche strutturale che le Regioni dovranno adottare”.

Grilli ha poi difeso la logica dei ”piani di rientro” previsti per le regioni che presentavano perdite ingenti di bilancio sanitario in modo strutturali, spiegando che ”obiettivi dei piani è un generale riequilibrio del sistema di offerta sanitaria delle singole regioni interessate, diretto ad eliminare inefficienze e a ricondurre la spesa effettiva entro i limiti del predetto fabbisogno programmato e al correlato finanziamento al livello nazionale per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza”.